Dal Parco delle Orobie, precisamente dal rifugio Albani e dintorni un messaggio forte ai potenti della Terra riuniti all’Aquila per il G8.
Un messaggio forte che chiede attenzione al surriscaldamento del pianeta e ai cambiamenti climatici fattisi particolarmente evidenti negli ultimi anni.
Martedì 7 luglio il Wwf, l’Università di Pavia e il Cai di Bergamo hanno installato nel Parco delle Orobie appunto, nelle vicinanze del rifugio Albani, una stazione di monitoraggio che "studierà" le Alpi. E’ un monitoraggio rivolto alla flora del posto che serve a mostrare come i fiori delle Alpi tendano a risalire in altitudine proprio alla ricerca di temperature più fresche.
Un intervento concreto, un vero e proprio laboratorio che dà il "la" allo studio, il secondo sulle Alpi, ma il primo gestito da uno staff interamente italiano, dopo che circa duecento stazioni simili sono disseminate un po’ in tutto il mondo nell’ambito del progetto internazionale denominato "Gloria". L’obiettivo è appunto quello di verificare i cambiamenti ambientali legati al surriscaldamento del pianeta.
E il momento scelto per insediare la stazione combacia con l’arrivo dei Capi di Stato in Italia per il G8: proprio a loro è rivolto il messaggio del Wwf e degli studiosi del clima che rilanciano l’allarme e chiedono interventi concreti a difesa della Terra.
Alla giornata di insediamento del laboratorio hanno partecipato il presidente del Parco regionale delle Alpi bergamasche Franco Grassi; Graziano Rossi del progetto Gloria; Maurizio Andreozzi del Centro meteorologico lombardo; Guido Trivellini, del Wwf European Alpine programme e Wwf Italia.
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