• Abbonati
Storie

Edilizia in crisi, “lo stipendio non c’??, il mutuo da pagare s??” fotogallery video

Le testimonianze di cinque lavoratori nella sede della Cgil. Un muratore immigrato: "Sono in Italia dal 1997, per fare questo lavoro. Mai rimasto a casa, e invece adesso s??". Qualcuno ?? senza stipendio da marzo

Storie di mutui che per le banche restano intatti, sono da pagare, anche se chi li ha aperti non riceve più uno stipendio; di code agli uffici della Caritas, per avere un aiuto e riuscire a comprare un paio di pantaloni per il figlio e anche qualcosa da mangiare; di stipendi che non arrivano: ormai sono storie di vita che toccano anche un settore che per la Bergamasca ha sempre rappresentato una certa sicurezza, dalle alte valli alla Bass: l’edilizia.
Nella sede della Cgil è andato in onda uno spaccato delle tante difficoltà vissute dai muratori, grazie alla testimonianza di sei lavoratori che attualmente non ricevono uno stipendio, da molto tempo. E’ il caso di Janos Chiari, 58 anni, con un figlio. Da marzo la Vitale Costruzioni di Boltiere l’ha messo in Cassa integrazione (con lui altri 30) e negli ultimi tre mesi non ha più visto lo stipendio: “Per mangiare – racconta – sono andato a chiedere un aiuto in Comune, mi sono rivolto alla Caritas. Qui davvero non si sa dove andrò a parare. Sento parlare di miliardi investiti di qua e di là per aiutare chi è in difficoltà, ma mi pare che non si migliori mai”.
Dipendente della Vitale Costruzioni anche Nicola Chiarello, 32 anni, trasferitosi da Palermo, con moglie e figlio a carico: “Lo stipendio è bloccato, il mutuo no. Le finanziarie bussano alla mia porta e io devo bussare a quella del Comune, per chiedere una mano, e oggi devo ringraziare tanto il sindaco di Lurano per l’aiuto che ha voluto darmi nel pagare le bollette e il parroco che mi ha messo in contatto con la Caritas, che mi supporta per dare da mangiare a mio figlio. Ringrazio loro, ma lo Stato dove è?”.
“Idem come gli altri – aggiunge Matteo Licausi, 40 anni, palermitano -. L’ultimo stipendio l’ho visto a marzo, poi abbiamo avuto solo l’anticipo del Tfr, qualche giorno fa, e poi basta, da praticamente quattro mesi non c’è nulla. Andare avanti è difficile e un altro lavoro non si trova”.
Per nulla semplice anche la situazione della DVJ Costruzioni di Cividate al Piano, dove a gennaio sono iniziati i problemi di erogazione dello stipendio e da quattro mesi i lavoratori – secondo la Cgil – non vengono pagati in alcun modo. Lì lavora Hocine Ben Mahmoud, due figli a carico. Ha 38 anni e da 12 lavora in Italia nel settore. “Non ero mai rimasto a casa. E’ praticamente da marzo che non capisco come finirà, continuano a dirmi che i soldi arriveranno, ma non riesco a capire quando e non so come continuare”.
Ahmed Chnigar è stato licenziato: marocchino di 56 anni, che vive a Cologno, era arrivato in Italia nel 1988 e ha sempre lavorato. “Dal 2005 sono stato assunto dalla Stealco di Cologno al Serio. L’anno scorso mi hanno lasciato a casa. Due settimane fa il padrone di casa mi ha ricordato che da due mesi non sto pagando l’affitto. Ho cercato lavoro ovunque: tramite i giornali, sulle riviste, ma nessuno mi ha offerto nulla. Cerco lavoro”.
La crisi c’è, si sente, e secondo Angelo Chiari (segretario provinciale Fillea Cgil) è forse la crisi più grave dal Secondo Dopoguerra ad oggi, che va ben oltre la situazione di empasse creatasi nei primi anni ’90 sull’onda di tangentopoli, con i cantieri bloccati. “Questo è un settore che aveva sempre garantito occupazione – dice Chiari -. Oggi non è più così, anzi, vengono fuori tutti i limiti dell’Edilizia, che ha ammortizzatori sociali scarsi e per la quale non c’è stato il prolungamento della cassa da 13 a 52 settimane. Notiamo che in più casi le difficoltà delle aziende ricadono puntualmente sulle fasce più deboli”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI