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Iran

Ancora un bagno di sangue per i sostenitori di Moussavi

Alcune migliaia di manifestanti si sono radunati nel centro di Teheran a due settimane dalla contestata elezione di Ahmadinejad alla guida del paese islamico

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Tornano in piazza i sostenitori del candidato sconfitto alle elezioni in Iran Moussavi e tornano a sentirsi colpi di arma da fuoco sui manifestanti. E’ ancora altissima la tensione nella capitale Teheran dopo i contestatissimi risultati elettorali del 12 giugno che avevano decretato il presidente conservatore uscente Mahmud Ahmadinejad di nuovo primo ministro della Repubblica teocratica asiatica. La Cnn parla di un massacro in atto anche oggi, mercoledì 24 giugno, con almeno tre o quattro morti tra i manifestanti che sostengono vi siano state pesantissime irregolarità nel voto. E’ da due settimane che il loro leader Moussavi indice manifestazioni per pressare la guida spirituale, l’ayatollah Ali Khamenei, affinché verifichi i brogli elettorali e indica nuove elezioni. Nel frattempo il governo vieta i raduni previsti per domani per commemorare i manifestanti uccisi. Le notizie che arrivano dai blogger: l’opposizione torna in piazza, e la polizia spara. Tra gli altri sono finiti in manette 25 giornalisti e dipendenti di Kalemeh Sabz, giornale di Moussavi autorizzato poco prima delle presidenziali e proibito dopo il contestato scrutinio. Nel frattempo Moussavi ha diramato una nota in cui descrive i brogli elettorali. Difficile trovare informazioni sull’entità degli scontri se non tramite Twitter e YouTube, siti sui quali gli utenti iraniani continuano (fortunatamente) a versare testimonianze in video degli accadimenti di questi giorni.

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