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Il commento

Tram, un silenzio controproducente

La società che gestisce il tram della Valle Seriana finora ha scelto di non rispondere alle osservazioni e alle critiche degli utenti. Una strategia comunicativa che si fatica a comprendere e che rischia di vanificare gli sforzi fatti per lanciare il mezzo di trasporto.

Sarà anche vero che fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce. Ma se anche fosse vero che le proteste che emergono in questi giorni da parte di alcuni utenti del Tram delle Valli sono largamente inferiori agli apprezzamenti, stupisce non poco il silenzio dei vertici della Teb, la società che gestisce il servizio. Nessuno, finora, ha risposto alle lettere pubblicate sui quotidiani, on line o cartacei senza distinzioni. E analogo silenzio è toccato a chi, come Bergamonews, ha cercato di avere la versione della società sui nodi critici finiti nel mirino dei viaggiatori.
Una scelta di comunicazione francamente incomprensibile. Anzitutto, perchè è dovere di chi gestisce un servizio pubblico fornire risposte alle domande ricevute. In secondo luogo, perchè è controproducente dal punto di vista strategico non tenere in considerazione le esigenze e le richieste degli utenti.
Chi guida la Teb conosce benissimo i meccanismi dell’informazione, come ha ampiamente dimostrato quando si è trattato di dar fiato alle trombe della propaganda per lanciare, come era giusto che fosse, il tram. Ma il mondo non si è fermato al taglio del nastro. Ora i cittadini viaggiano sul mezzo pubblico, ne misurano quotidianamente i limiti come le comodità. Ciò che segnalano deve essere ascoltato e, nei limiti del possibile, messo in pratica. Non tutti gli aggiustamenti o i correttivi sono attuabili, e non tutti in tempi brevi. Ma ci sono aspetti che forse andavano risolti ben prima di agitare le forbici sul nastro tricolore.
Parliamo, per fare un esempio banale, delle informazioni a chi viaggia sul tram. Come è possibile che non si sia previsto un display per far sapere a quale fermata si è arrivati? E perchè non si può ovviare con un nastro preregistrato?
Naturalmente, non sono questi i problemi principali segnalati dai pendolari. C’è tutta la questione delle coincidenze con gli altri mezzi di trasporto, dei tempi di percorrenza, della mancanza di parcheggi, della carenza di collegamenti navetta. Sono nodi che non spetta alla sola Teb sciogliere. Ma vanno (o forse andavano) affrontati. Con risposte concrete, rapide ed efficaci. 
Chi crede nella valenza strategica del tram non può non provare un pizzico di sconcerto nel constatare questi ritardi. La posta in gioco è elevata. Perchè se questo mezzo di trasporto fallisce, non ci saranno altre tratte, né per la Valle Brembana né per l’ambito urbano. 
Malgrado il debutto sia stato preceduto da un po’ di quello scetticismo che fa parte del dna dei bergamaschi, l’avvio del servizio ha fatto registrare una promettente risposta. Proprio per questo è necessario confrontarsi con i problemi e dare risposte. Il silenzio è meglio riservarlo ad altre occasioni. 

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