A Bergamo il peso di una carente organizzazione logistica si sente da tempo. Ma in generale l’intera Penisola, peraltro geograficamnete irta di ostacoli per il movimento merci, non è certo avanzata in questo campo. Per questo assume un valore ancor più ricco di significati e sbocchi il rinnovo dell’intesa che la Fondazione Italcementi ha sottoscritto con l’Università di Bergamo e la Bocconi per i corsi post laurea in logistica. Un’intesa che si concretiza in 900mila euro che la Fondazione intitolata a Carlo Pesenti assegna per far proseguire un progetto avviato da poco con i primi due trienni a cui ha già contribuito con identica cifra.
Così Bergamo si pone all’avanguardia in un settore che è in continua evoluzione e che ha davvero bisogno di esperti sempre meglio preparati. Ne sono convinti i promotori dell’iniziativa: da Giovanni Giavazzi, presidente della Fondazione Italcementi, ad Alberto Castoldi, rettore dell’ateneo orobico, ad Alberto Grando, direttore della scuola di direzione aziendale della Bocconi. "Un dottorato di eccellenza, a Bergamo ma allargato al mondo. Con docenti non solo italiani, mentre stanno arrivando anche richieste di studenti dall’India, dal Brasile…". L’internazionalità del corso per laureati è già nell’organizzazione: infatti è previsto un semestre di stage al moderno centro logistico di Saragozza che è partner del Mit di Boston.
E’ anche così che Bergamo si prepara al dopo crisi, puntando su studi d’alto livello, in perfetta linea col Km Rosso, studi che coniugano tra loro preparazioni trasversali, in ingegneria o in economia, e che scommettono sulla competitività, la flessibilità, la tempestività. L’hanno sottolineato anche Angelo Renoldi, coordinatore dei corsi, Enzo Baglieri docente Bocconi, e Dario Massi, consigliere di amministrazione della Fondazione Italcementi: "Sono cosi per pchi con docenti di primissimo livello: è una boutique non un supermercato".
Adesso quindi, dopo la firma, si parte con l’organizzazione tecnica per i prossimi due trienni: 2010-2012 e 2011-2013. Obiettivo di tutti i protagonisti è fare del dottorato una realtà a cui guardano le università del mondo.
Nella foto: Giovanni Giavazzi mentre firma l’accordo. A destra Alberto Castoldi; a sinistra Angelo Renoldi e Alberto Grando
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