"Rimandato a settembre". Non sapeva leggere la formula del giuramento, il sindaco ha deciso di non dargli la cittadinanza. E’ successo a Caravaggio, paese della Bassa governato dalla Lega Nord. All’egiziano protagonista della vicenda, sposato con una cittadina italiana, mancava solo l’ultima formalità, nemmeno indispensabile secondo la legge: giurare fedeltà alla Repubblica, alle leggi italiani e alla Costituzione. Ma quando si è trovato tra le mani il foglio consegnato dal primo cittadino Giuseppe Prevedini (nella foto, ndr) ha ammesso la sua lacuna: "Io so leggere solo l’arabo". Il sindaco lo ha invitato a ripresentarsi quando avrà imparato a leggere anche la lingua del paese di cui diventerà cittadino. "Chiedere la cittadinanza italiana, significa abbracciare i valori e la cultura del nostro Paese – dice Prevedini -. Questo non si può fare senza saper leggere l’italiano o senza perlomeno aver imparato a memoria il giuramento. Una persona che conosce solo l’arabo non può sapere quali sono i suoi diritti e i suoi doveri in Italia".
Ora l’egiziano ha tempo sei mesi prima che scada il decreto di concessione della cittadinanza rilasciato dal ministero dell’Interno. E non potrà studiarsi la lezioncina a memoria. Prevedini infatti lo ha già avvisato: quando tornerà gli farà leggere non solo il giuramento, ma anche qualche altro testo.
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