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Il bilancio

Due anni senza patemi di classifica

L'esperienza sulla panchina nerazzurra per il tecnico friulano è stata positiva. Mai l'Atalanta è stata invischiata nella zona retrocessione, mentre ha sempre fornito un ottimo gioco ed ha saputo proporre giocatori (floccari, Guarente, Padoin) destinati ad essere protagonisti nel grande calcio.

Due annate positive, impreziosite da qualche sgambetto alle grandi, in linea con le aspettative di un ambiente aduso a commisurare le ambizioni alle imprescindibili ragioni dei bilanci societari. Ma alla fine, nonostante un parco giocatori di tutto rispetto, Gigi Del Neri all’Atalanta non è riuscito a ripetere il “miracolo Chievo” che l’aveva lanciato nel grande calcio.
Arrivato al posto di Colantuono nell’estate del 2007, l’ormai cinquantanovenne tecnico di Aquileia a conti fatti non ha fatto meglio del ruspante predecessore. Due campionati a metà classifica, con la salvezza mai veramente in discussione, tra saliscendi di rendimento e la valorizzazione di alcuni elementi destinati a fare mercato nell’immediato futuro: Manfredini, trasformato da terzino sinistro in sontuoso centrale difensivo; Guarente, mediano tutto fosforo e polmoni; Padoin, ormai consacrato nel ruolo di esterno di centrocampo. E infine il sicuro partente Sergio Floccari, che al secondo anno sotto la guida del maestro di calcio furlàn è riuscito ad attingere a vette mai raggiunte prima in carriera.
Possesso palla, manovra aggressiva sulle fasce, verticalizzazioni improvvise e davanti una sola punta di ruolo: questi i marchi di fabbrica di Del Neri nella sua esperienza sotto le Mura. Un gioco arioso e spumeggiante, che pur raccogliendo i consensi di critica e pubblico non ha trovato sempre il conforto dei risultati.
Non sono mancate le ombre: troppi gol presi nella scorsa annata, ben 56, e il rendimento in trasferta in quella in corso, solo 10 punti sui 41 conquistati finora. In mezzo, però, anche bagliori accecanti, con una manciata di vittorie di prestigio ottenute dominando squadre ben più blasonate: il Milan la stagione passata a San Siro (2-1, Floccari, Langella e Maldini, con rigore di Pirlo parato da Coppola al 90’), l’Inter e la Roma schiantate al “Comunale” in rapida successione tra gennaio e febbraio 2009, rispettivamente 3-1 (Floccari, doppietta di Doni, Ibrahimovic) e 3-0 (Capelli e di nuovo due gol di Doni). E ancora, sempre nel campionato 2008/2009, le eccellenti prove casalinghe contro Milan e Juve, rovinate da qualche svista arbitrale di troppo e risoltesi in immeritate sconfitte (0-1 e 1-3). Ora, a sei giornate dal termine dell’avventura di Del Neri sulla panchina nerazzurra, bisogna fare i conti con un undicesimo posto e due punti conquistati nelle ultime quattro gare, con due stop consecutivi tra le mura amiche.
Società e tecnico, senza aver più nulla da dire a un 2009 che lasciava forse sperare qualcosa di meglio, vedono le rispettive strade divergere: per la prima è aperta la caccia a un nuovo condottiero, per il secondo a obiettivi meno risicati.

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