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Bergamo-milano

Sindaci pendolari: una traversata piena di guai fotogallery video

"Sciura! La funsiuna mia!". Sono le otto di mattina. Il treno della protesta dei sindaci sta partendo dal binario 5. Per una volta in orario. Tanto che il presidente Valerio Bettoni, impegnato a stringere mani e salutare attempate ammiratrici, rischia di perderlo. Il racconto di una mattinata tra battute e spiacevoli inconvenienti.

Fascia blu in evidenza, lungo cappotto nero, dà chiare indicazioni ai passeggeri. Sì, dev’essere proprio il capostazione. Invece metro dopo metro, quando le poche diottrie rimaste iniziano a fare il loro dovere, si materializza una figura nota: è il presidente della Provincia Valerio Bettoni (nella foto, ol Betù in versione controllore, ndr). Le obliteratrici non fuzionano e lui si è piazzato nel mezzo della stazione avvertendo a gran voce del disagio: "Sciura! La funsiuna mia!" Gli studenti diretti ai treni, ancora nel mondo dei sogni, lo guardano come se fosse un marziano. Superato l’inconveniente obliteratrice bisogna correre al treno. Per una volta in orario. Tanto che il presidente, impegnato a stringere mani e salutare attempate ammiratrici, rischia di perderlo. Una volta a bordo ecco che arriva il secondo ostacolo: non c’è posto. Non è un problema per il sindaco di Seriate Silvana Saita, che dall’alto del suo metro e 60 scarso si piazza comodamente sulle scalette e invita anche i colleghi a fare altrettanto. Alessandro Cottini, primo cittadino di Grumello del Monte ed esattamente largo il doppio dell’omologo di Seriate, accetta e occupa in toto le scale. Bettoni non ci sta (nel vero senso della parola) e decide di rimanere in piedi.
Terzo ostacolo, la rottura delle acque. Dopo qualche metro di corsa una strana macchia inizia a farsi largo sul pavimento. Acqua. Sporca, nauseabonda e puzzolente, ma è sempre acqua. Strano, non piove da settimane. Poi il terribile sospetto diventa certezza. A due passi dal carro buoi in tricolore c’è il bagno, che chissà per quale motivo si è messo a perdere liquidi. Con un contatore elettrico posto proprio sopra la perdita che indica tensione, watt e così via. Esperienza elettrizzante. Arriva il controllore che si fa due risate: "chi ha fatto la pipì qui?" I sindaci lo guardano e abbozzano un sorriso pesante come un pugno nello stomaco.
Scatta il quarto problema. Mentre il controllore sta timbrando i biglietti un fotografo ha la pessima idea di scattare una foto. Si alza il sipario sul classico teatrino già visto con l’assessore regionale Cattaneo. "Lei non può fare foto, io sono un pubblico ufficiale, chiamo la polizia". Il poliziotto arriva veramente, con pizzo d’ordinanza, e obbliga il malaugurato fotografo a cancellare il corpo del reato. Non prima di beccarsi la ramanzina da chi? Ceeerto che è lui, ol Betù. "Ci vuole un po’ di buon senso – sbotta il presidente. Applauso (anche questo d’ordinanza) dei sindaci. 
"Signori, si scende". Tra una battuta e l’altra il treno è arrivato a Milano. Sembra sia passata una vita ed invece è solo un’ora di treno. Si sa già che l’incontro con Trenitalia sarà completamente inutile, eppure una traversata Bergamo-Milano alle 8 del lunedì mattina con centinaia di pendolari vale più di un comizio politico. 

Ps: dov’era il sindaco di Arcene Michele Luccisano? Dicono stia ancora aspettando il treno alla stazione del suo paese, pronta da tempo ma ancora non in funzione.

Leggi la cronaca dell’incontro tra Trenitalia e i sindaci

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