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Un film per combattere la paura del diverso

È nel clima di terrore verso lo straniero generato dai recenti fatti cronaca e dalla conseguente possibile approvazione del ddl 733 sulla sicurezza che la Filcams, lo Spi e l’Ufficio Diritti della Cgil di Bergamo in collaborazione con la Biblioteca “DiVittorio” propongono la visione di “Mar Nero”, primo lungometraggio del giovane regista fiorentino Federico Bondi.

È nel clima di terrore verso lo straniero generato dai recenti fatti cronaca e dalla conseguente possibile approvazione del ddl 733 sulla sicurezza che la Filcams, lo Spi e l’Ufficio Diritti della Cgil di Bergamo in collaborazione con la Biblioteca “DiVittorio” propongono la visione di “Mar Nero”, primo lungometraggio del giovane regista fiorentino Federico Bondi. Le proiezioni (gratuite per tutti gli iscritti Cgil che presenteranno la tessera all’ingresso) si terranno mercoledì 1° aprile alle 21 e il giorno seguente, giovedì 2, alle 16 al “Cinema Conca Verde” di Bergamo in via Mattioli, 65 (Longuelo).
Il lungometraggio di Bondi è stato presentato per la prima volta alla 61esima edizione del Festival di Locarno. Film sensibile e pieno di umanità ha conquistato vari premi: il Leopardo d’Oro per la Migliore interpretazione femminile, attribuito ad Ilaria Occhini, il Primo Premio della Giuria Ecumenica e il Terzo Premio della Giuria dei giovani. Dopo Locarno ha partecipato alle Giornate del cinema europeo di Firenze, al Festival del Cinema italiano di Villerupt dove ha vinto il Primo Premio e al Medfilmfestival.
Il film racconta una storia quotidiana e universale al tempo stesso: l’incontro tra Gemma, un’anziana vedova fiorentina, ostica e malata con Angela, la sua giovane badante rumena. Il loro rapporto difficile e penoso all’inizio si trasforma lentamente in un’amicizia che dà a Gemma una nuova voglia di vivere persuadendola a fare un viaggio coraggioso e meraviglioso verso la Romania. Il film, che si avvale delle interpretazioni magistrali delle sue protagoniste, Ilaria Occhini, nel ruolo di Gemma, e la giovane attrice rumena Dorotheea Petre, in quello della badante Angela, tocca e commuove offrendo un soffio di speranza e di calore umano.

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