Stanca di vedere la propria moda contraffatta, la maison Krizia ha denunciato una ditta sua licenziataria, ritenendola responsabile di apporre il suo marchio senza autorizzazione. Così la Guardia di Finanza di Milano è riuscita a denunciare due persone e a sequestrare circa 30mila articoli contraffatti, 19 rotoli di tessuto e soprattutto 17 clichè, indispensabili per la riproduzione illecita del marchio. I prodotti "taroccati" sono stati sequestrati in quattro negozi situati in altrettanti centri 
commerciali a Limbiate, Cornate D’Adda, Bellinzago Lombardo e a Bonate Sopra. A Proprio a Bonte Sopra si trova anche il deposito-laboratorio dove erano prodotti tutti gli articoli contraffatti. Il valore commerciale della merce sequestrata nell’operazione "false e chic", riferisce la Gdf è di circa mezzo milione di euro.
"Quando ho visto per caso, nella vetrina di un negozio, una borsa firmata Krizia, che non era un mio modello, ho capito che c’era qualcosa che non andava con i miei licenziatari", ha raccontato la stilista Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, che ha denunciato la contraffazione alla Guardia di Finanza. Alla fine delle indagini sono state denunciate due persone e sequestrati circa 30mila articoli di pelletteria dove era stato apposta la firma di Krizia senza autorizzazione. "Ringrazio i finanzieri per aver posto fine a questa vergogna che – dice la stilista – durava da anni. Avevo già fatto causa a questa ditta bergamasca, ma senza risultato. Poi mi sono stancata e con i miei avvocati abbiamo deciso di rivolgerci alla Finanza". Il contratto con l’azienda licenziataria, che produceva accessori in pelle, è stato rescisso, "ma i danni, soprattutto d’immagine – conclude Krizia – sono incalcolabili".
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