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Bergamo

Adottato il Pgt, parola alla futura amministrazione

Sessanta giorni di tempo per presentare osservazioni e chiedere modifiche dettagliate al Piano. Sarà il nuovo "governo" cittadino a decidere sull'approvazione definitiva. Il centrodestra punta ancora il dito sulle nuove volumetrie. L'assessore Grossi respinge sostenendo che in realtà c'è uno stop "allo sfruttamento di territorio".

Il Piano di Governo del territorio è stato adottato. Scattano da oggi, 4 marzo, due mesi per poter presentare osservazioni e quindi chiedere modifiche a precisi aspetti del Piano. E sarà verosimilmente la futura amministrazione a passare al vaglio le osservazioni e poi decidere sull’approvazione definitiva.
Anche dopo la discussione di emendamenti e ordini del giorno allegati le posizioni tra la maggioranza di centrosinistra e il centrodestra, con la variabile Udc, non sono cambiate di molto. “Un Piano che resta un libro dei sogni – secondo Gianfranco Ceci, di Forza Italia – che dovrà essere modificato e soprattutto non stabilisce il vero nesso tra l’aumento di popolazione stimato in 20 mila abitanti e i nuovi metri cubi che dovranno essere costruiti sul territorio”.
“Un Pgt talmente costoso in termini infrastrutturali – per Ambrogio Amati, lista Veneziani – che probabilmente costerà qualcosa al cittadino sul fronte dei servizi”. “La preoccupazione principale è data dal fatto – ha aggiunto Franco Tentorio, di An, candidato sindaco in pectore per il Pdl (manca l’ufficialità, ndr) – che dopo alcuni piani di intervento già adottati e piuttosto invasivi, come quello dell’ex Enel o dell’ex area Sace, ora si parli di ulteriori 21 mila abitanti per la città e di 14 mila addetti da portare in città quotidianamente. Serve più prudenza e su questo siamo d’accordo con le circoscrizioni e molte associazioni di Bergamo. Bisognerà fare molta attenzione soprattutto ai tempi infrastrutturali: mobilità, scuole e servizi dovranno arrivare in anticipo, non in ritardo”.
“Nulla da dire sul lavoro che è stato svolto tecnicamente, è un Pgt innovativo, soprattutto per il metodo adottato – secondo Silvia Lanzani, della Lega Nord -. Il problema è che si tratta di un Piano che recepisce i volumi di precedenti Programmi integrati di intervento e soprattutto porta avanti il pensiero politico della Giunta, che è quello di riempire il territorio. Il suolo è risorsa fondamentale e tale deve restare. La città deve essere salvaguardata con uno sviluppo armonico e i nuovi abitanti dovrebbero avere possibilità di vivere su territorio sano e non congestionato. Il mercato immobiliare già langue e potrebbe subìre un sobbalzo pensando ai milioni di metri cubi previsti”.
Le minoranze parlano sempre di 5 milioni di metri cubi complessivi recependo anche precedenti previsioni o piani già adottati. Un punto su cui la maggioranza ha sempre respinto con fermezza ogni accusa: “Si continua con la cantilena delle volumetrie senza voler vedere tutte le opportunità messe in campo da questo Pgt” ha commentato Fiorenza Varinelli, del Pd. “In realtà il nuovo edificato sta solo nell’area di Porta Sud. C’è ben poco che viene aggiunto” ha aggiunto Luciano Ongaro, di Sinistra (per le minoranze restano oltre 5 milioni). Bocciati gli ordini del giorno delle minoranze, compreso quello che chiedeva una riduzione di volumetrie a Porta Sud ed è invece passato l’altro odg in cui si parla della previsione di costruire il nuovo palazzetto del ghiaccio nell’area del nuovo ospedale: quasi tutti i consiglieri d’accordo sul fatto che si debba procedere prima di qualsiasi progetto ad uno studio di fattibilità. Con un ordine del giorno del sindaco Bruni, invece, si è stabilito che il Comune, nell’ambito di Porta Sud, reinvestirà i proventi ottenuti con le edificazioni di sua competenza su opere infrastrutturali previste nell’accordo con Rete Ferroviaria Italiana: polo intermodale, treno per Orio, treno-tram da Albano a Ponte San Pietro. In fase di osservazioni Rifondazione comunista, come annunciato in aula da Paolo Scanzi, farà la sua parte chiedendo una serie di accorgimenti.
“Sono soddisfatto – ha commentato a margine del voto l’assessore all’Urbanistica Valter Grossi – perché si dà a Bergamo uno strumento innovativo. E’ un piano che punta su flessibilità, sussidiarietà e trasparenza, secondo le previsioni della legge regionale. Viene confermato un eccellente livello di servizi pubblici, nel solco della storia di Bergamo e in discontinuità con precedenti previsioni si blocca il consumo di nuovo territorio, recuperando l’esistente e recuperando spazi verdi e fruibili”. Grossi e la maggioranza, puntano quindi su argomentazioni esattamente opposte rispetto al centrodestra. Sui nuovi abitanti previsti, l’assessore ha concluso: “La scommessa è che la città possa rappresentare anche una leva di energia, di movimento che si oppone alla crisi in corso. Le previsioni demografiche sono prudenti e dovrebbero favorire un ringiovanimento di Bergamo”.

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