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Terza serata

Sanremo, la grande musica ?? tornata all’Ariston fotogallery

Una pagina che rimarr?? nella storia di Sanremo. Finalmente una serata di grande musica e grandi artisti, emozione e divertimento, il festival come dovrebbe essere, con un'alternanza di pezzi e artisti nuovi e un greatest hits dal vivo di classici italiani d'autore, gioielli pop, cover rock e soul. Riccardo Cocciante, Pino Daniele, Burt Bacharach, Zucchero, Lucio Dalla, Gino Paoli, Roberto Vecchioni Lelio Luttazzi....

Una pagina che rimarrà nella storia di Sanremo. Finalmente una serata di grande musica e grandi artisti, emozione e divertimento, il festival come dovrebbe essere, con un’alternanza di pezzi e artisti nuovi e un greatest hits dal vivo di classici italiani d’autore, gioielli pop, cover rock e soul. Riccardo Cocciante, Pino Daniele, Burt Bacharach, Zucchero e i Sorapis, Lucio Dalla, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri e Lelio Luttazzi, un cast all star mai visto all’Ariston, hanno portato il contributo della loro storia e del loro talento accettando di mettersi in gioco come padrini delle proposte.
Il gioco è venuto benissimo perchè in gara ci sono dei veri talenti: Karima innanzitutto che ha una voce splendida e il brano migliore del festival, Come in ogni ora. Per lei è venuto Burt Bacharach "the popfather", uno dei più grandi autori della storia della canzone al pianoforte. In più Mario Biondi. Poi un medley di classici. O come Malika Ayane, voce originale e grande personalità. Con lei Gino Paoli ha fatto il secondo cantante. Inevitabile la medley con La gatta, Una lunga storia d’amore, Il cielo in una stanza con Malika. Pino Daniele ha fatto il chitarrista per Silvia Aprile in Un desiderio arriverà ma poi ha riempito di emozione il teatro con Quando e Napule è. Spettacolare e piena di energia rock-soul vintage la performance di Irene con suo papà Zucchero (nella foto da Corriere.it), Dodi Battaglia, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti vestiti con le giubbe alla Sgt. Pepper. Prima il pezzo in gara Spiove il sole, poi Pensiero, Ho in mente te, Dancin’in the streets, Lady Marmalade, Balla Morena con Irene a esibirsi con i padrini anche nei pezzi fuori gara. Arisa è un personaggio e un talento: deliziosa la sua performance swing con Lelio Luttazzi al piano: Sincerità è una di quelle canzoncine che catturano al primo ascolto. Filippo Perbellini e Riccardo Cocciante sono due sosia (Perbellini è biondo): Cuore senza cuore l’ha scritto Cocciante che ha cantato Quando finisce un amore. Lucio Dalla ha fatto il corista per Iskra, la vocalist della sua band da 20 anni e ha trasformato la sua performance in uno sketch a base di 4/3/1943 e Piazza Grande con il coro del pubblico, del direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce e Luca Laurenti. Chiara Canzian ha una bella voce e ha proposto Prova a dire il mio nome con Roberto Vecchioni che poi ha cantato Sogna ragazzo sogna. Grande classe per Simona Molinari e Ornella Vanoni, con il contributo alla tromba di Fabrizio Bosso. Massimo Ranieri ha fatto da padrino a Barbara Gilbo che ha un pezzo poco felice Che ne sai di me. Però ha fatto venire giù il teatro con Perdere l’amore.
Ma mercoledì sera c’era anche l’altra faccia di Sanremo, quella della gara a eliminazione con Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Albano, gli Afterhours, Tricarico, Sal Da Vinci, Iva Zanicchi a giocarsi con televoto i due posti rimasti per la finale: alla fine ce l’hanno fatta Albano e Sal da Vinci che sono stati ripescati. Kevin Spacey si è rivelato un bravo crooner, Alain Clark e gli Easy Star All Star sono stati gli ospiti internazionali, Giorgio Pasotti l’attore chiamato a leggere un brano di Niccolò Ammaniti, Gabriella Pession e Thyago Alves gli ospiti fissi del cast di un festival che ormai è un kolossal da quattro ore.

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