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Direttore della caritas

Don Nozza: “Pi?? decoroso un barbone di un Suv parcheggiato di traverso”

A chi nasce qui, subito la cittadinanza italiana, poi diritto di voto e luoghi di culto per gli immigrati. E la Social card non gli piace. E' diretto e chiaro il sacerdote bergamasco in contatto quotidiano con oppressi e maltrattati intervistato dal Magazine del Corriere della Sera.

A chi nasce qui, subito la cittadinanza italiana, poi diritto di voto e luoghi di culto per gli immigrati. Delle battaglie della Chiesa sui temi caldi del momento come il testamento biologico, le unioni civili o anche l’aborto preferisce non parlare, ma non si tira indietro e lancia provocazioni tutt’altro che leggere su quelli che sono i suoi argomenti, i suoi interlocutori quotidiani: poveri, barboni, immigrati. Don Vittorio Nozza direttore della Caritas italiana, bergamasco, da decenni in contatto quotidiano con oppressi e maltrattati risponde in modo netto alle domande incalzanti di Vittorio Zincone sul Magazine del Corriere della Sera, senza paura di andare a disturbare i manovratori.
Per esempio, in tempi di nuove povertà, non gli piace la social card e soprattutto non gli piace il metodo di distribuzione dei contributi: "Davvero non c’era una formula più anonima per distribuire quei quattro soldi?".
Seguir giorno dopo giorno chi sta "fuori" dalla società (circa un milione le persone che fan riferimento alla Caritas) lo porta ad aprire gli occhi su chi sta "dentro" la società e a leggerne i lati malati, che non sono necessariamnete quelli dei più bistrattati. "Un  barbone con un piattino in mano mi pare meno indecoroso di un Suv parcheggiato di traverso sul marciapiede".
Barboni, poveri… per don Nozza "non si può continuare a emerginare chi non partecipa allo sviluppo economico. E non si può considerare lo sviluppo economico come una soluzione per la povertà. Serve uno sviluppo… solidale".
In quest’ottica propone, in controtendenza con le paure e il pensiero dominante, documenti e scolarizzazoone per i rom "e poi sfatiamo le leggende metropolitane come quella che i rom rapiscono i bambini. E’ una balla colossale. Su 47 casi di rapimento negli ultimi anni in nemmeno un caso sono state accertate responsabilità dei rom". 
Destra o sinistra? "E’ da vent’anni che i governi di destra e sinistra non sanno dove mettere le mani. Prima almeno un po’ ci ascoltavano". E suggerisce al ministro Roberto Maroni un approccio diverso per favorire legalità, integrazione e rispetto delle regole per gli immigrati: "Un bambino che nasce in Italia deve avere subito la cittadinanza italiana. E poi il voto: non puoi non far votare gli immigrati alle amministrative".
Le classi separate per gli stranieri non gli vanno giù: "I bambini imparano dagli altri bambini. Se ci sono difficoltà linguistiche al massimo saranno utili corsi aggiuntivi". 
E non condivide per niente le richieste leghiste (ma non solo) di diminuire la costruzione delle moschee: "Da tempo sosteniamo che c’è libertà di culto, allora ci dev’essere anche libertà di creare luoghi di culto".

 

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