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In provincia

Via al Patto per Bergamo per affrontare la crisi

Oggi la riunione preliminare con cui il presidente di Via Tasso Valerio Bettoni intende rilanciare l’operatività del Patto che buoni risultati ha prodotto in tempi di espansione e di crescita e che è altrettanto importante in una stagione in cui si fanno consistenti i rischi di recessione e stagnazione.

“Le nuove preoccupazioni per il futuro che nascono dai mutamenti sugli scenari internazionali e l’infittirsi di situazioni di crisi aziendali in settori più in difficoltà nelle trasformazioni strutturali sollecitano oggi tutti i protagonisti dell’economia bergamasca a riprendere e rilanciare un tavolo permanente di confronto e di concertazione che consenta di proseguire sull’evoluzione del Sistema Bergamo”.
Su questa preoccupata analisi il presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, venerdì 28 ha aperto la riunione per il nuovo tavolo di concertazione tra tutte le parti sociali. Uno spirito di collaborazione ritenuto importante da Gino Zambaiti, vicepresidente di Confindustria Bergamo che ha rilanciato: "Occorrerebbero due gruppi di lavoro, uno per gestire le emergenze, penso ad esempio al sostegno alle famiglie, e l’altro, di più ampio respiro, per tenere vivo il tessuto industriale in modo da essere pronti ad agganciare la ripresa quando arriverà". Valorizzando anche il turismo, come ha sottolineato Luigi Trigona della Camera di commercio di Bergamo, "creando un sistema che sia di alto profilo per la nostra Provincia". Trigona ha poi detto che i comuni di Bergamo e Treviglio hanno già stanziato  finanziamenti per avviare i distretti commerciali, per cui Palafrizzoni ha messo in campo oltre 1 milione di euro. E se il punto chiave resta il finanziamento da parte delle banche, Gianfranco Bonacina, presidente della Cassa rurale di Treviglio ha sottolineato che servono "segnali virtuosi di vicinanza a lavoratori e imprenditori, ecco perché "l’anticipazione della cassa integrazione speciale a tasso zero ai dipendenti e linee di credito a tassi agevolati per le aziende possono essere una via da seguire". Mentre don Francesco Poli, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale, del lavoro e dell’economia, ha invocato "garanzie per la giustizia sociale e valorizzazione del principio di sostenibilità, puntando a vivere bene anziché ad avere molto". Richieste che saranno riprese e valutate durante il prossimo incontro, che potrebbe essere fissato intorno al 10 dicembre, "un tavolo permanente che di volta in volta affronterà diversi temi e che potrà essere allargato ad altri interlocutori, come ad esempio i parlamentari bergamaschi", ha detto Bettoni.
Al tavolo sono intervenuti anche il sindaco di Bergamo Roberto Bruni, Enrico Carminati, vicepresidente di Confindustria con Stefano Cofini e Guido Venturini, direttore di Confindustria Bergamo; Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese e Territorio; i segretari di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Tullio Cicerone. A fianco di Bettoni c’erano il direttore della Provincia, Francesco Bari, l’assessore provinciale alla Pianificazione del territorio e alle Grandi Infrastrutture, Felice Sonzogni con il dirigente Giuseppe Epinati e la dirigente dell’assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro, Lucia Marsella.
Con la riunione preliminare di oggi il presidente Bettoni intende rilanciare l’operatività del Patto per Bergamo che buoni risultati ha prodotto in tempi di espansione e di crescita e che è altrettanto importante in una stagione in cui si fanno consistenti i rischi di recessione e stagnazione.
 “A Bergamo la classe dirigente ha consapevolmente alzato e difeso a voce alta l’industria, ha investito in innovazione, ha stimolato competizione, ha favorito momenti formativi e di maturazione culturale non solo tecnico professionale. Il merito è certamente degli imprenditori e dei lavoratori bergamaschi. Ma voglio anche affermare che le istituzioni del governo locale hanno fatto la loro parte accompagnando e spesso guidando questo sentimento collettivo, in una direzione di marcia stabile e di costante intensità che ora ha bisogno di conferme e condivisione. Se le grandi imprese capaci di battersi a livello internazionale, quelle che nella ricerca dell’innovazione guardano al futuro, investono i loro centri-studi a Bergamo, se le PMI hanno fiducia nel restare qui, non delocalizzando, ma migliorando nella qualità di prodotto e di organizzazione, penso voglia dire che il nostro territorio è credibile e attrezzato per essere ancora competitivo. In un sistema di libero mercato i Governi, anche quelli locali, non fanno l’economia, ma possono costruire la piattaforma su cui l’economia si sviluppa, lavorando concretamente, creando fiducia e non pessimismo”.

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