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Incontro con i sindacati

I sindaci della Valle Seriana: “Un fondo di solidariet?? per far fronte alle emergenze” fotogallery

Ad Albino dal vertice fra Cgil-Cisl-Uil e i primi cittadini ?? emersa la volont?? di fare fronte comune per gestire al meglio la pesante congiuntura economica. Il sindaco di Alzano ha proposto di istituire un fondo raccogliendo un euro per ogni cittadino bergamasco.

Coesione sociale: è questa la parola d’ordine dei sindacati di fronte alla crisi, creando un rapporto saldo fra istituzioni, imprese e banche del territorio. Se ne è discusso all’incontro fra Cgil, Cisl e Uil orobiche con sindaci e assessori della Valseriana e della Val di Scalve per mettere in campo possibili soluzioni alle conseguenze prodotte dalla crisi finanziaria. “Perché i problemi più grossi li avremo a partire da gennaio, sia in termini di esuberi che di cassa integrazione, non solo in Valle Seriana, ma anche altrove; ecco perché proporremo altri incontri simili a questo, a partire dalla Valle Brembana”, ha detto Luigi Bresciani, segretario della Cgil. Perché gli enti locali devono dire la loro sul proprio territorio, secondo il numero uno della Cgil, per questo “la discussione non può avvenire solo fra noi e Confindustria”. Ovvero “sindaci sentinelle del territorio che prestano azioni di sostegno ai cittadini”, come ha affermato Marco Cicerone, segretario della Uil. E non si creda che “passata la crisi tutto tornerà come prima – ha detto il segretario della Cisl Ferdinando Piccinini -. Non si tratta di un momento congiunturale, ma di una crisi che se non sarà governata adeguatamente potrebbe trasformarsi in una crisi sociale”.   
I sindacati hanno lanciato il sasso che è stato prontamente raccolto dai presenti. E’ del sindaco di Alzano Lombardo Roberto Anelli la prima proposta: un fondo di solidarietà che i comuni potrebbero stanziare "raccogliendo anche solo un euro da ciascun cittadino della Bergamasca, che vorrebbe dire 1 milione e 44mila euro per dare sollievo a chi è in difficoltà”. Tutti d’accordo a partire dal sindaco di Ponte Nossa Angelo Capelli che ha rilanciato:Microcredito per i nostri concittadini, magari a tasso zero, chiamando in causa enti assistenziali, come ad esempio la Caritas, che ben conoscono le situazioni di disagio della nostra gente, in modo da non distribuire contributi a pioggia”. C’è chi invece ricorda che la solidarietà deve andare verso due direzioni: lavoratori ma anche imprenditori, come ha precisato Giorgio Valoti, primo cittadino di Cene, sollecitando attenzione verso le nuove povertà che stanno emergendo. “Volete azioni concrete da parte dei comuni? – ha chiesto Giuseppe Imberti, sindaco di Casnigo -. Basta far pagare un’Ici più elevata ai proprietari di case che non le affittano”. Ma c’è chi ha invocato un’alternativa al manifatturiero, come il turismo, almeno secondo Lucio Fiorina, presidente della Comunità Alta Valle Seriana, “inteso non solo come stazioni sciistiche, ma turismo di tipo culturale e ambientale che potrebbe rappresentare un volano di crescita per la Valle”. Perché se la crisi sta colpendo il manifatturiero, “bisogna ricordare che in Valseriana il manifatturiero pesa per il 51%, ben il doppio della media regionale, ha sottolineato Sergio Anesa, assessore alle Attività produttive della Comunità montana Val Seriana. Non per questo “si devono aprire supermercati ovunque – ha affermato Patrizia Azzola, vicesindaco di Albino – perché poi i piccoli commercianti si rivolgono all’amministrazione locale preoccupati per il loro futuro”. E allora non resta che “fare sistema fra noi comuni – ha detto Domenico Piazzini, primo cittadino di Pradalunga – per ottenere le risorse necessarie per far fronte a questa grave situazione”.

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