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Orio al serio

I pompieri bacchettano l’Enac: “Rifornimento con i passeggeri, obbligatoria la nostra presenza”

Il responsabile del distaccamento aeroportuale dei Vigili del Fuoco fa chiarezza: "Il nuovo regolamento dell'Enac non deroga il decreto in vigore dal 1985: non si può effettuare il rabbocco durante imbarco e sbarco se vicino all'aereo non c'è un nostro mezzo. E se l'operazione avviene a nostra insaputa, abbiamo il dovere di interromperla". Il concetto è stato chiarito in un vertice di dieci giorni fa. Domani nuovo incontro.

“Finché non sarà emesso un nuovo decreto, restano valide le regole stabilite in quello del 1985. Ciò vuol dire che accanto agli aerei, in caso di rifornimento con passeggeri a bordo o in fase di imbarco o sbarco, ci doveva e ci dovrà sempre essere un nostro mezzo”. Lo sottolinea con forza Daniele Limonta, responsabile del distaccamento aeroportuale dei Vigili del Fuoco di Orio al Serio, con buona pace dell’Enac, che ritiene "superato" il decreto.
La vicenda, denunciata da Bergamonews il 2 ottobre e ripresa dall’Espresso settimana scorsa, riguarda presunte irregolarità durante le operazioni di rifornimento a Orio al Serio.
Il concetto è stato chiarito in una riunione di dieci giorni fa (domani ce ne sarà un’altra) cui hanno partecipato la Sacbo, l’ente rifornitore del carburante, i rappresentanti dell’Enac e delle compagnie aeree. Un vertice convocato per far chiarezza sul regolamento modificato a ottobre dall’Enac, che secondo l’ente non renderebbe più necessaria l’assistenza dei pompieri, sostituiti da generici "presidi antincendio" autorizzati dagli stessi Vigili del Fuoco.
I pompieri hanno invece messo bene in chiaro che un semplice regolamento non può autorizzare deroghe a un decreto. Il regolamento, infatti, per sua natura si limita a precisare e circostanziare il contenuto di una legge, che in questo caso non è stata ancora messa nero su bianco. Vige, perciò, quella precedente. Trattasi di un fondamentale principio di diritto. Il regolamento sarà anche cambiato, la legge no. Dunque è tutto come prima.
“Ripeto, finché non c’è un nuovo decreto nulla di tutto questo è possibile. Le leggi le fa lo Stato, non altri. Poi, una volta approvata la nuova normativa, bisognerà preoccuparsi di addestrare questo personale e di decidere con quali e quanti mezzi dovrà operare” spiega Limonta. Pertanto, fino a quando non ci sarà un nuovo decreto – dovrebbe essere emanato nei prossimi mesi per adeguarsi alla normativa internazionale, che non prevede l’obbligo di assistenza dei Vigili del Fuoco – la procedura rimarrà invariata. E accanto agli aerei ci dovrà essere sempre un mezzo dei pompieri. Anche perché al momento, sulle piste di Orio, non c’è nessun altro in grado di assicurare il servizio. “L’ente rifornitore non inizia nemmeno l’operazione se non ci siamo noi. Gli addetti non appoggiano nemmeno il bocchettone al serbatoio” puntualizza Limonta.
Secondo alcune testimonianze, però, in passato sarebbe accaduto il contrario: il rifornimento sarebbe stato effettuato senza richiedere l’assistenza dei Vigili del fuoco, servizio oltretutto a pagamento.
“Io so solo una cosa: se ci chiamano noi interveniamo sempre – assicura Limonta – Siamo lì apposta, ci mettiamo poco. Le dirò di più: noi abbiamo il dovere di segnalare eventuali irregolarità. Se io mi trovassi a passare nella zona di rifornimento, che oltretutto è vicina al nostro presidio, e notassi che non c’è un nostro mezzo, farei immediatamente interrompere l’operazione. Insomma, mi fermo e faccio staccare la manichetta”.
Ma perché una compagnia non dovrebbe rispettare la procedura? Per risparmiare tempo e soprattutto denaro. Il rifornimento in fase di sbarco o imbarco si effettua infatti per fare in fretta, di solito ciò avviene quando l’aereo è in ritardo. In questo modo si recuperano minuti preziosi. Ma se si chiamano i Vigili del Fuoco, il servizio si paga. Le regole però ci sono e, costi quel che costi, vanno rispettate. Anche perché in ballo c’è un valore assoluto, ovvero la sicurezza di chi paga il biglietto per volare senza rischi. 

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