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Martinengo

Utilizza braciere per scaldarsi, immigrato intossicato

Per scaldarsi utilizzava un vecchio braciere in pietra, strumento che almeno nelle case dei bergamaschi sembra essere in disuso, anche perchè molto pericoloso. Un senegalese di 53 anni è stato infatti ricoverato all'ospedale di Romano a causa di una grave intossicazione da monossido di carbonio della quale è rimasto vittima nel suo appartamento, nel tentativo di scaldarsi bruciando del carbone.

Per scaldarsi utilizzava un vecchio braciere in pietra, strumento che almeno nelle case dei bergamaschi sembra essere in disuso, anche perchè molto pericoloso. Un senegalese di 53 anni è stato infatti ricoverato all’ospedale di Romano a causa di una grave intossicazione da monossido di carbonio della quale è rimasto vittima nel suo appartamento, nel tentativo di scaldarsi bruciando del carbone.
I fatti alle 17,40, quando la residente in un condominio di via Gramsci,  a Martinengo, ha chiamato allarmata il 115. Un vicino di casa, immigrato senegalese di 53 anni, non rispondeva più alle sue chiamate. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco volontari di Romano, con la polizia locale di Martinengo. I pompieri hanno forzato la porta: all’interno c’era il senegalese, privo di conoscenza, che è stato immediatamente intubato e portato in ospedale. La casa era quasi del tutto satura di monossido di carbonio.
L’immigrato utilizzava infatti un contenitore in pietra, piuttosto vecchio, per dar fuoco a pezzi di carbone e aumentare la temperatura dell’ambiente di casa. Il problema è che – come spiegano i vigili del fuoco – quando le fiamme si abbassano i pezzi di carbone iniziano a produrre monossido allo stato puro, che non brucia e satura l’aria, diventando un veleno che in prima battuta stordisce, proprio com’è accaduto all’immigrato. L’uomo resta sotto osservazione in ospedale.

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