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Bergamo e albino

Droga mal custodita, picchiato e seviziato. Tre arresti

La polizia ha concluso un'operazione antidroga dopo una segnalazione partita dal pronto soccorso, dove un 19enne della Sierra Leone si stava facendo medicare. Aveva custodito per alcuni giorni 14 ovuli di cocaina del fratello e altri complici, lasciandone tre ad un amico. Gli spacciatori, con il fratello presente, lo hanno colpito pi?? volte con un'accetta. Sequestrati 35 mila euro di droga.

L’hanno insultato, picchiato, ferito più volte con un accetta: una violenza durata almeno due ore per rivalersi su un ragazzo di 19 anni colpevole, secondo tre spacciatori, tra i quali suo fratello, di non aver custodito al meglio 14 ovuli di cocaina. Uno degli aggressori ha anche voluto una bottiglia di scotch, acquistata al supermercato,e ha ripetuto più volte di "volersi ubriacare per ammazzare il ragazzo". Intenzione che non ha concretizzato, anche perché il giorno dopo è finito dritto in carcere, arrestato dalla polizia con la convivente e con un altro complice, mentre il fratello della vittima dell’aggressione si è reso irreperibile.
I fatti. S. M. M. è un ragazzo della Sierra Leone di 19 anni che attorno alle 19,30 del 19 si trova al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti, con la mamma di 51 anni che lo assiste. Ha ematomi su tutto il corpo e un profondo taglio all’avambraccio destro. E’ la mamma che chiama la polizia. E quindi il 19enne inizia a raccontare, a dare le prime indicazioni utili per una nuova indagine delle volanti.
Pochi giorni prima, suo fratello J. M., 24 anni, lo raggiunge a casa, in via Dell’Era (Bergamo) dove vive con la madre, e gli consegna 14 ovuli di cocaina. Malauguratamente il 19enne se ne lascia scappare tre, che finiscono in mano ad un suo amico nigeriano, non ancora identificato, che li spaccia nella zona della stazione ferroviaria. I guai iniziano quando mercoledì 19 novembre il fratello J. M., un complice dominicano e clandestino, D. S., 25 anni, e un ghanese di 37 anni, P. K., vanno a riprendersi i 14 ovuli dati in custodia al ragazzo. Non ne trovano tre e si arrabbiano.
Il 19enne inizia ad essere picchiato dal ghanese e dal dominicano, con il benestare del fratello maggiore. La madre rientra a casa e i tre, portandosi dietro il ragazzo, se ne vanno su una Renault Twingo. In auto continuano le violenze, soprattutto quando il dominicano tira fuori un’accetta e inizia a ferire il ragazzo all’avambraccio. In auto raggiungono tutti l’Auchan di via Carducci e, sempre il dominicano, chiede al fratello della vittima di andare a comprargli una bottiglia di Scotch, “così mi ubriaco e lo ammazzo”. Si scola la bottiglia, ma viene trattenuto dai suoi due complici. Quindi dice al 19enne che il giorno seguente, se non avesse pagato in contanti quei tre ovuli mancanti, lo avrebbe ammazzato.
Il ragazzo riesce a tornare a casa, la madre lo porta in ospedale e poi racconta tutto alla polizia. Durante la notte gli investigatori prendono visione di tutti i filmati del piazzale esterno dell’Auchan e riescono ad individuare la targa della Twingo, intestata probabilmente ad un prestanome, irreperibile se non addirittura inesistente. Quell’auto porta ad un appartamento di Albino, dove a metà mattinata del 20 novembre scatta l’irruzione della polizia. Vengono arrestati il dominicano clandestino, il ghanese e una convivente del dominicano, U. M. H., dominicana di 32 anni. In casa ci sono l’accetta, due coltelli di cui uno a serramanico, un certo quantitativo di mannitolo per tagliare la droga, 225 grammi di cocaina suddivisa in vari ovuli, la bottiglia di scotch. Una successiva perquisizione nella Twingo, questa mattina, fa ritrovare altri 125 grammi circa di cocaina. E’ droga pura che ha un valore complessivo di circa 35 mila euro.
Irreperibile il fratello del 19enne della Sierra Leone. L’uomo viene comunque denunciato per rapina, estorsione, lesioni, porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di stupefacenti. Stesse accuse per il dominicano clandestino e il ghanese che finiscono in carcere. Detenzione e spaccio per la donna, anche lei dietro le sbarre. Ma anche il 19enne, finito forse suo malgrado in questa storia, viene denunciato a piede libero per la detenzione della droga. Con altre indagini si cercherà di capire la provenienza degli ovuli di cocaina.

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