L’Argentina di Maradona ha vinto al debutto, e non poteva essere altrimenti. Uno a zero contro la Scozia a Glasgow per la gioia di Dieguito, che alla fine è corso ad abbracciare i suoi. Ma anche per la felicità di uno spettatore particolare, Claudio Paul Caniggia, tornato in Scozia (dove giocò nel 2003 con la maglia dei Rangers) per essere vicino all’amico di sempre nel giorno più importante. "Sono venuto a salutarlo. Quando lo hanno nominato tecnico della Nazionale ha detto che mi avrebbe voluto vicino al debutto e io ci sono" ha spiegato Caniggia, che ieri sera si è seduto in tribuna dopo aver trascorso un’ora con il vecchio compagno, quello che baciava sulla bocca dopo ogni gol quando si trovarono a giocare insieme nel Boca.
A dire il vero Maradona gli ha chiesto di più di una semplice comparsata, ovvero di entrare nello staff della nazionale. Per il momento Claudio non ha accettato l’invito, vive in Spagna e gli amici assicurano che sta pensando a progetti più rilassanti, tipo una scuola calcio. Ma chissà che dopo aver visto all’opera l’Argentina gli sia tornata voglia di rientrare nel giro dalla porta principlae. Per ricomporre in panchina il tandem che nella semifinale di Italia ’90 a Napoli fece fuori l’Italia di Vicini. Ricordate? L’Argentina pareggiò (e poi vinse ai rigori) con colpo di testa proprio di Caniggia, bravo a anticipare l’uscita a vuoto di Zenga, la stessa perfidamente rinfacciata all’Uomo Ragno dal giornalista Rai Enrico Varriale durante il furibondo litigio di domenica scorsa in diretta. Un’azione rimasta nella memoria di tutti i tifosi, atalantini compresi. Che nel loro canto ricordano ancora: "Caniggia vola, elimina l’Italia…". Eccetera eccetera.
Il gol all’Italia
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