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Il costruttore

Pandini sui grattacieli: “S?? a Porta Sud, no alla Sace”

Ci sono spazi in cui i grattacieli possono stare e stanno anche bene se sono belli. Ne ho visti di splendidi in giro per il mondo. L'area ex Sace ?? una zona interna alla citt?? e l?? non ci stanno. Certo ora trovo un po' stucchevole la rincorsa a tagliare un piano, poi un altro....

Lo sviluppo della città, mentre si sta mettendo a punto il nuovo piano di governo del territorio (l’ex piano regolatore generale) sta passando attraverso una serie di interventi innovativi che suscitano consensi o polemiche, a volte con giudizi che entrano nel merito altre con prestesti per fare campagna elettorale.
Chi osserva la situazione da un angolo certamente competente e anche con ovvio interesse è chi si occupa da sempre del settore edile e delle costruzioni, come Giulio Pandini (nella foto), della omonomia impresa e del direttivo dell’Ance (l’Associazione dei costruttori, appunto).
Ingegner Pandini, come valuta quelli che sono un po’ i punti cardine del nuovo piano di governo del territorio?
Non male, tutto sommato. Anche se vorrei far capire che non siamo di fronte ai vecchi piani regolatori estremamente rigidi. Questi piani di governo possono essere modificati e quindi sono certo più flessibili. E’ un vantaggio.
Ed entrando nel merito del piano di Bergamo?
A me sembra che sia stato fatto un buon lavoro, approfondito e serio, che si può condividere o meno, ma che si basa su analisi solide. Piuttosto mi chiedo se tanti dei progetti lì inseriti si riusciranno a realizzare.
Ha dei dubbi?
Qualcuno. Per esempio su largo Barozzi e l’Università. Lì si parte dall’assunto che qualcuno compri l’area, vi faccia infrastrutture da 40 milioni, poi costruisca e speri che qualcuno acquisti le case. Non sarà facile.
E cosa dice invece della querelle del momento, i grattacieli a Porta Sud?
Io dico ok ai grattacieli. Peraltro oggi tramite il computer e appositi programmi si può capire e mostrare l’effetto che faranno osservandoli da vari punti di vista. Poi condivido il metodo adottato.
Il metodo?
Sì. I vincoli che ci sono e che non sono eccessivi, il concorso di idee internazionale che sono certo, inviterà progettisti di un certo livello. E tra i loro disegni poi si sceglierà quello più adatto alla città.
Vero, ma saranno comunque dei palazzi altissimi: non la preoccupa?
Ci sono spazi in cui i grattacieli possono stare e stanno anche bene se sono belli. Ne ho visti di splendidi in giro per il mondo. Le faccio un esempio: la torre di raffreddamento della Dalmine che si vede dall’autostrada: è un cono di 68 metri d’altezza ma non dà fastidio, non rovina la vista. Ecco, credo che nella zona di Porta Sud i grattacieli della Provincia ci stiano.
E’ anche lei fautore dell’assioma: grazie all’altezza si consuma meno territorio?
Purché non diventi uno slogan. Anche perché con questa motivazione si costruiscono grattacieli uno attaccato all’altro e così non si risparmia affatto il territorio.
Condivide anche i grattacieli alla ex Sace?
No, quelli no.
Perché?
Perché  in quella zona interna alla città non  ci stanno. Certo ora trovo un po’ stucchevole la rincorsa a tagliare un piano, poi un altro….
La sua idea è dunque: sì alle altezze elevate ma solo laddove hanno un senso e un’ampia visuale?
Potremmo dirla così e ripeto che con i mezzi tecnologici di adesso queste caratteristiche si possono verificare in anticipo, prima di costruire. Certo punto di partenza è che le scelte vengano fatte pensando davvero a coniugare efficienza ed estetica e non per rincorrere i cittadini a scopi elettorali. 

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