L’inflazione galoppa in Lombardia, con la variazione tendenziale che mostra un aumento del 3,9% a Bergamo, contro una media regionale del 3,6%. Davanti alla provincia orobica infatti si trovano Mantova con un 3,92%, Como con un 3,95% e Lecco, la meno virtuosa in assoluto con un 3,98%, secondo la fotografia scattata dall’Istat, che mette a confronto i prezzi di settembre 2008 con quelli dello stesso mese dell’anno scorso. Alimentari, abbigliamento, bevande e istruzione sono i comparti in cui i prezzi hanno subito i maggiori rincari, proprio quelle voci che incidono di più sul bilancio familiare. In particolare gli alimentari incidono per il 16,9% sul budget delle famiglie e nella nostra provincia hanno registrato un incremento tendenziale del 6,1% (fra i più alti con Mantova e Cremona), mentre i trasporti, che pesano per il 15,2%, hannno visto un aumento del 6,4%, (questa volta uno fra i più bassi a confronto con le altre province lombarde), ma a fare la differenza è il settore dell’abbigliamento dove si registra l’aumento più alto con il 5,5%, a cui a distanza segue Como con una variazione tendenziale del 3%. Per quanto riguarda le abitazioni invece il dato si mantiene in linea con gli aumenti delle altre province attestandosi su un 7,7%. Proprio quest’ultimo fattore è quello che nel giro di un anno in tutta la Lombardia ha segnato aumenti tra il 7 e l’8%, mentre le spese alimentari si sono attestate su un 5 e 6%. I dati lombardi sono comunque inferiori alla media nazionale, dove dal 1998 ad oggi l’incremento è stato del 26,5% contro il 24,4% regionale. Eppure la differenza fra settembre e agosto 2008 mostra un raffreddamento dei prezzi in Lombardia, complice la recessione che dovrebbe portare a una frenata complessiva dei prezzi.
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