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Il pd

“Sottopasso, opera fondamentale per Bergamo”

L’inaugurazione del sottopasso ferroviario è un’occasione per ritrovare il senso autentico della parola "sostenibilità". Siamo convinti che questa importante opera sia un ottimo esempio di sostenibilità: risponde a bisogni reali di migliorare la qualità della vita; avendo costi limitati, si è dimostrata fattibile; è stato possibile realizzarla in tempi ragionevoli; incentiva modi alternativi di muoversi in città

Era il lontano 1947 quando Pino Pizzigoni e Sandro Angelini vinsero il Concorso di progettazione per il sovrappasso della ferrovia. Nei decenni successivi tutti i maggiori progetti e programmi urbanistici relativi alla città hanno insistito sul tema dello sviluppo a sud, oltre la ferrovia, immaginandolo come la prosecuzione dell’asse che da Porta San Giacomo arriva alla stazione passando per Porta Nuova. Nessuna delle proposte è mai sfociata in realizzazioni concrete.
Oggi finalmente, grazie al pragmatismo ed alla caparbietà della Giunta Bruni si realizza il sogno di tanti bergamaschi. Soprattutto di chi in questi cinquant’anni, per necessità o per senso civico, non si è mai rassegnato ad usare solo l’automobile per muoversi in città; di chi, per andare dalla stazione al campus scolastico di via Gavazzeni, si è sobbarcato ogni giorno un giro a piedi di un chilometro e mezzo nel traffico cittadino; di chi, in attesa delle grandi opere per il Terzo Centro di Bergamo, aveva la modesta necessità di andare semplicemente dal sud al centro della città.
Anche a Bergamo negli ultimi anni si è parlato molto, forse troppo, di sostenibilità. A furia di abusarne, il significato del termine ha assunto progressivamente contorni sempre più vaghi. Un concetto cardine del nostro tempo rischia di diventare una parola d’ordine astratta, o buona per tutte le occasioni. L’inaugurazione del sottopasso ferroviario è un’occasione per ritrovare il senso autentico della parola. Siamo infatti convinti che questa importante opera pubblica sia un ottimo esempio di sostenibilità, nel senso che:

          risponde a bisogni reali di migliorare la qualità della vita;
          avendo costi limitati, si è dimostrata fattibile;
          è stato possibile realizzarla in tempi ragionevoli;
          permette ed incentiva modi alternativi di muoversi in città, che non inquinano e non consumano fonti energetiche preziose.
Il PD di Bergamo è dunque particolarmente fiero di sostenere un’Amministrazione Comunale capace di superare in modo sostenibile un limite che sembrava invalicabile. E sottolinea come quest’opera sia parte di un disegno più ampio e si inserisca in un coerente programma di interventi, anche se piccoli e poco appariscenti. Una rete di segni, legami e percorsi che ricuce le parti sfrangiate e divise della nostra città e la rende davvero più a misura di persona e non solo di automobile.
 
Nicola Eynard, coordinatore circolo PD circoscrizione 1
 
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