Gli hanno dedicato un fan group su Facebook, hanno pubblicato le immagini della sua faccia stralunata su Flickr. Stefano Caglioni, eccentrico pittore nonché personaggio bergamasco cult, è ormai una star anche in Rete. Basta digitarne il nome in Google per accorgersi che anche in Internet si parla, e molto, di lui. Il "Cagliù" ormai è conosciuto anche lontano dalle Mura: la sua fama fa breccia anche nei blog e nei forum che si occupano di arte e dintorni. "Dovrebbe informarsi circa un certo Stefano Caglioni…" suggerisce un utente. Immediate le reazioni: "Parliamo del mitico Caglioni?" chiede uno. E un altro assicura: "E’ uno vero". Qualcuno ne narra la storia, partendo dalle sue radici in una famiglia benestante e passando per il famoso e ormai mitico viaggio in Oriente, capitolo fondamentale nell’agiografia del personaggio. In Rete circolano anche le leggende urbane nate negli anni attorno al singolare artista, paragonato da Sgarbi a un Ligabue del terzo millennio. Dato almeno due volte per defunto dalla vox populi, due volte è "risorto". Su Flickr, chi lo ha ritratto in bianco e nero spiega così il mistero: "E’ stato in rianimazione, ma ora è fuori pericolo". Inimitabile Caglioni, che si fa beffe anche del destino. Non contento di imperversare nelle strade cittadine, è sbarcato pure su Internet.
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