Si divertono ed è sabato mattina. Oggi per molti di loro non c’è scuola, potrebbero starsene in giro in via XX Settembre o nei luoghi di ritrovo preferiti. Eppure sono qui a divertirsi da “persone impegnate”. Loro sono i volontari di BergamoScienza, tutti studenti di liceo o dell’Università, dai 15 ai 20 anni. E non è vero che tutti hanno una grande passione per la matematica o per l’informatica. No, c’è chi durante l’anno ha chinato la testa anche sui libri di greco, al classico, passando attraverso qualche aforisma di Pitagora. Così si è ritrovato a fare il volontario di BergamoScienza.
Tutti indossano la maglietta grigia e blu della manifestazione, oppure la felpa (nuovo prodotto dell’edizione 2008). E tutti si mettono a disposizione di chiunque, visitatore anziano (come nella foto in pagina, oppure nella galleria fotografica) o giovanissimo che arriva al luogo prefissato per un appuntamento di BergamoScienza e chiede di essere guidato fino alla sala della conferenza. “Siamo volontari e lo facciamo molto volentieri – scherza Andrea, universitario di Ingegneria a Milano -. Volontari davvero, nel senso che mettiamo a disposizione di BergamoScienza il nostro tempo libero cercando di rendere il più partecipata possibile la manifestazione e di rendere un buon servizio ai visitatori”.
Sono pochi “indiani” quelli di cui parla Andrea? Nemmeno per sogno. I volontari di BgScienza sono un esercito di 1200 giovanissimi, distribuiti a turno in gruppi di almeno una ventina per ogni evento (nella galleria fotografica i ragazzi all’Auditorium Sant’Alessandro di via Garibaldi, sabato 4 ottobre). “Il lavoro non manca ed è bene così – aggiunge Giulia, di soli 16 anni -. Si parla tanto di ragazzi che non si appassionano più alla matematica e alle materie scientifiche in generale, ma non è assolutamente vero. Credo che i nostri volti servano anche a dare un segnale diverso, più bello”.
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