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Sicurezza

Tre rapine alle poste di Lallio In carcere pluripregiudicato

Giovanni Giglio, 46 anni, di Pedrengo, rapinatore con una sfilza di precedenti, ?? stato fermato domenica 14 settembre vicino a casa sua, e portato in carcere: secondo i carabinieri ?? l'autore della rapina all'ufficio postale di Lallio di sabato 13 settembre (un bottino da 990 euro) e di altri due colpi allo stesso ufficio. Su una Golf teneva passamontagna, contanti, stupefacenti, e pistola calibro 8 utilizzata per le rapine.

E’ stato arrestato grazie ad indagini coordinate alle quali hanno partecipato i carabinieri del nucleo elicotteri di Orio al Serio, di Curno e di Bergamo, basate su una ricerca incessante dei primi due numeri di targa dell’auto con la quale era scappato: così Giovanni Giglio, 46 anni, pluripregiudicato con residenza a Pedrengo, è stato fermato con l’accusa di aver rapinato sabato 13 settembre, attorno alle 9,30, l’ufficio postale di Lallio. Il rapinatore si trova attualmente in carcere, in attesa della convalida del fermo: è stato denunciato anche per altri due colpi ai danni dello stesso ufficio, il 29 maggio e il 4 di agosto di quest’anno.
Secondo i carabinieri è stato lui, sabato mattina, a calarsi un passamontagna nero sul volto, ad entrare alle poste di Lallio e a estrarre una pistola, per farsi consegnare 990 euro e poi allontanarsi su una Y10. Subito dopo l’allarme scattato dall’ufficio postale, l’elicottero dei militari si è alzato in volo e i carabinieri di Curno, con il supporto di quelli di Bergamo, hanno iniziato a perlustrare la zona. Sono stati gli elicotteristi ad individuare nella zona di via Pesenti, sempre a Lallio, la Y10 della fuga, poi risultata rubata ad una donna di Seriate. Alcuni testimoni hanno poi spiegato che quell’auto era stata abbandonata da un uomo che era ripartito su una Golf: Bg B98 i primi numeri di targa.
Una delle tante targhe corrispondenti ai quei primi numeri era quella della Golf di colore scuro di Giovanni Giglio, noto da anni alle forze dell’ordine e in carcere fino a 5 mesi fa per precedenti reati, sempre contro il patrimonio (furti e rapine essenzialmente). I carabinieri, appostati anche in borghese, l’hanno fermato attorno alle 20,30 vicino a casa sua (in via Montegrappa), a Pedrengo, mentre si recava in un bar. L’uomo ha tentato di scappare, abbandonando la Golf, ma è stato bloccato dopo pochi secondi.
Nell’auto di Giglio è stata ritrovata una pistola calibro 8 (sopra nella foto) che il rapinatore utilizzava a salve, un passamontagna nero e altri due passamontagna artigianali di colore scuro, ma anche dei pantaloni e un pail di tonalità grigia, ovvero l’abbigliamento utilizzato per la rapina a Lallio. Sempre sull’auto c’erano anche due paia di guanti bianchi, un cappellino blu, un passpartout per le serrature delle auto, 250 euro e piccole dosi di hashish e cocaina, forse acquistate con il magro bottino della rapina.
Secondo alcuni testimoni ascoltati dai carabinieri l’uomo che ha rapinato le poste di Lallio sabato mattina, assomigliava in tutto e per tutto allo stesso rapinatore che, il 4 agosto e il 29 maggio scorsi, aveva colpito nello stesso posto: allora però, era a volto scoperto, e indossava il cappellino blu del tutto simile a quello ritrovato sull’auto. In tutti e tre i casi aveva però mostrato la pistola calibro 8. A causa di questi indizi a suo carico è scattata la denuncia anche per le due rapine precedenti e sono state avviate indagini anche per altri colpi. Non è escluso che possa essere il bandito entrato in azione di recente, per ben due volte, al BlockBuster di Torre Boldone. Ancora da chiarire se a Lallio il rapinatore si sia avvalso dell’aiuto di un complice, forse di un “palo” fuori dalle poste.

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