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Telefonia

Tim e Vodafone sopprimono le vecchie tariffe: clienti in rivolta

E voi avete ricevuto il messaggio di aumento dei costi? Come avete scelto di difendervi?

C’era chi, il proprio numero non lo toccava da anni. Perché la classica "tariffa di quelle antiche", di quelle usate da Omnitel e Tim ai loro albori per diffondere i cellulari proponendo pezzi bassi, era un vantaggio non da poco. Un vantaggio non più sottoscrivibile: chi registrava un nuovo numero, infatti, doveva scegliere solo tra le tariffe degli ultimi anni, più salate anche a causa dell’annullamento dei costi di ricarica.

Ora, Vodafone e Tim, hanno deciso che era ora di rastrellare anche i contratti più vecchi, dei clienti più fedeli. Telecom Italia Mobile stava avvertendo i suoi clienti da qualche settimana, con degli SMS, poco alla volta. Il vecchio piano scadrà a settembre, lo sostituiremo con uno nuovo: più o meno questo era il messaggio. Vodafone, invece, sperando nell’effetto Ferragosto, ha inviato tutti i messaggi contemporaneamente: parliamo di dieci milioni di clienti che, insieme, hanno ricevuto una stangata proprio sotto l’ombrellone, mentre si fuggiva dal pensiero dei rincari e della benzina. Il putiferio, forse, era prevedibile.

Nei giorni scorsi sono state decine i forum dedicati alle critiche alle due aziende. Difficile fare un quadro completo della situazione, perchè le tariffe rimosse sono davvero tante e per ognuna il cliente deve provvedere (calcolatrice alla mano) al confronto con le nuove proposte. Si parla di semplificazione dei piani, che nel caso di Vodafone passano da 31 a 7. Eppure "semplificazione" non è sinonimo di uno scatto alla risposta che aumenta dai 15 ai 16 centesimi, anche se i tanto amati SMS costeranno di meno (da 12-15 a 10 centesimi). Nemmeno i clienti Tim possono dirsi felici: se, ad esempio, per chi sottoscriveva Tim Tribù fino al 4 agosto bastava spendere 25 centesimi per chiamare gratis durante la giornata, ora bisogna spendere 1 euro. I piani low cost dell’operatore rosso e blu, poi, vedranno un aumento di 3 centesimi al minuto.

Teoricamente c’è poco da fare: i contratti telefonici prevedono la possibilità di essere interrotti improvvisamente sia da parte dell’operatore sia del cliente. L’Aduc, però, ha dei dubbi. Secondo l’articolo 70 del Codice dei Consumatori, infatti, quando viene comunicato un cambio di tariffa dovrebbe essere allegata una motivazione valida: l’SMS non sembra il sistema migliore per farlo. Anche il Codacons, che ha denunciato Tim e Vodafone alla Procura della Repubblica di Roma, considera "insidiosa" la scelta di comunicare la chiusura di servizi vantaggiosi e promozioni con un semplice messaggino. E poi, ovviamente, c’è l’eterna ombra del cartello: la scelta di annullare le vecchie tariffe da parte di entrambi gli operatori a pochi giorni di distanza, è quantomeno sospetta.

Come difendersi? Una volta ricevuto il messaggio possiamo fare due cose: o adeguarci ed accettare la nuova tariffa, o cambiare operatore. Proprio la seconda possibilità è quella suggerita dalle associazioni dei consumatori: cambiare operatore non costa nulla, non si cambia numero e, spesso, vengono offerte promozioni vantaggiose per strappare clienti al concorrente. Gli operatori consigliati sono proprio quelli che non hanno ancora rimodulato le tariffe: Wind e Tre.

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