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L'intervista

Sicurezza, Bruni si chiama fuori: dico no alla “gara” dei divieti

Per il sindaco di Bergamo le ordinanze che stanno fiorendo in questi giorni sull'onda del Decreto Maroni rischiano di essere pi?? fantasiose che efficaci. "Ci vuole seriet?? e sobriet??". Ma annuncia che sar?? rivisto il regolamento di Polizia Urbana per aggiornare alcune norme in materia di rispetto del decoro e della convivenza civile (orari locali pubblici).

"Quasi, quasi, mi è venuta voglia di emettere un’ordinanza che vieta il furto….". La butta sull’ironia, il sindaco di Bergamo Roberto Bruni, per esprimere chiaramente cosa pensa della corsa dei sindaci, su e giù per lo Stivale, ad inventare nuovi divieti nel tentativo di recuperare sicurezza, ordine e decoro. Lo spontaneismo dei primi cittadini sta ottenendo come risultato una miriade di provvedimenti forse più fantasiosi (vietato legare la bicicletta ad una panchina, vietato sostare in più di tre persone in un parco, ecc) che efficaci. The Indipendent teme addirittura che se la furia dei sindaci non si placherà si possa correre il rischio di ritrovarci con uno "Stato baby sitter". Il sindaco di Bergamo si chiama fuori dalla corsa al divieto. E ne spiega le ragioni con pacatezza, pur consapevole che le sue parole susciteranno vivaci reazioni tra quanti ritengono la sicurezza uno dei problemi più gravi per i cittadini. 
I suoi colleghi firmano ordinanze a gogò e lei, avvocato Bruni, se ne sta con le mani in mano?
No, anzitutto ho atteso di conoscere il testo del Decreto Maroni che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solo il 9 agosto. In secondo luogo, ho in programma nei prossimi giorni un vertice con l’assessore alla Sicurezza Dario Guerini e il comandante della Polizia Locale Virgilio Appiani proprio per studiare il da farsi. Dico subito che intendo usare con estrema cautela i nuovi poteri attribuiti ai sindaci. Il provvedimento del ministro è stato giusto. Attenzione però a non lasciarsi andare all’emotività. 
Quindi, a Bergamo non sarà introdotto alcun nuovo divieto?
Il Decreto Maroni ci aiuterà a gestire meglio certe situazioni (vedi le ordinanze di sgombero, che prima erano deboli e farragginose), ma non credo lo utilizzero per imporre altri divieti. 
Nemmeno, tanto per fare un esempio, per aumentare le sanzioni contro i graffitari (come chiedono anche i lettori di Bergamonews nel sondaggio che pubblichiamo)?
Beh, qui può darsi che si incida sulla sanzione minima. Oggi esiste un meccanismo per cui chi è colto con le mani nella marmellata può cavarsela con poco. Noi rivedremo questo aspetto, aumentando la sanzione. 
Fino a 500 euro come ha previsto il suo collega primo cittadino di Verona?
Penso proprio di no, non esageriamo. Peraltro, esiste già il reato di danneggiamento, non c’è bisogno di aggiungere altro. Altrimenti, mi viene la tentazione di emettere un’ordinanza che vieta il furto…"
Non crede sia giusto punire chi si ferma con le prostitute?
Anche questo, francamente, mi sembra velleitario. O la prostituzione non è un illecito (e tale è fino ad oggi) e, se lo è, non può essere un sindaco da solo ad arginare il fenomeno. 
C’è chi ha vietato di passeggiare con gli zoccoli. Potrebbe valere anche per lo struscio in Città Alta?
Via, non facciamo ridere. E comunque, questo riguarda il decoro, non certo la sicurezza. Se ne occuperà, semmai, il regolamento di Polizia Urbana che andremo a rivedere. 
Sarà più restrittivo?
Esisteva già una bozza elaborata dall’allora comandante Massimo Chizzolini. Il nuovo comandante Appiani l’ha ripresa in mano, anche alla luce dei nuovi provvedimenti, ed ora si tratta di decidere come muoversi. 
Ha già qualche idea?
Ecco, parlando di prostituzione, non deve essere consentito mostrarsi nudi o seminudi. Per una questione di decoro, non di sicurezza. 
Lei non pensa di vietare le "adunate sediziose" nei parchi?
Guardi, questo fiorire di provvedimenti flokloristici spero ottenga il risultato di aprire gli occhi ai cittadini perchè capiscano che la sicurezza è un tema troppo serio per essere affrontato a colpi di ordinanze. Il rischio, anche se non lo si percepisce immediatamente, è di mettere a repentaglio la libertà di tutti. 
Non vorrà dire che non c’era bisogno di inventarsi i sindaci sceriffi?
Qualche potere in più era necessario, ma si è creata un’aspettativa eccessiva che ora sta partorendo sforzi di fantasia fini a se stessi. 
Insomma, lei si chiama fuori dall’emergenza sicurezza?
Penso che continuerò a gestire questo problema come ho fatto finora: con serietà e sobrietà. E poi, mi lascia dire un’ultima cosa…
Prego…
I cittadini hanno il dovere di rispettare le leggi ma anche il diritto di conoscerle. Se ogni sindaco si inventa un divieto diverso, mi spiegate come può raccapezzarsi l’uomo della strada? Sostare in un parco è possibile a Napoli ma non a Verona? Bisognerà che qualcuno intervenga dall’alto per mettere ordine. Perchè il rischio è di creare solo una grande confusione. Che certo non ci renderà più sicuri.   

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