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Bonduelle

A cinque mesi dall’incendio siglata l’intesa per i 140 dipendenti

Novanta andranno al nuovo sito di Lallio, 30 incentivati alla mobilit?? con 30 mila euro, per gli ultimi la multinazionale francese si ?? impegnata a trovare una soluzione. Soddisfatto il sindacato. Maurizio Laini (Cgil): "Trattativa e soluzione sono un modello da adottare"

Lavorava alla Bonduelle, di San Paolo d’Argon il capannone è bruciato il 28 febbraio scorso. Ora, dopo cinque mesi, ha accettato un "incentivo" alla mobilità. Con quei soldi, 25-30 mila euro, il giovane marocchino, tornerà a casa e ha già annnunciato che si comprerà qui 400 ettari di terreno.
E’ calato il sipario, dal punto di vista del futuro dei dipendenti, sulla vicenda Bonduelle. E’ calato il sipario con un’intesa che soddisfa il sindacato. Di più, secondo Maurizio Laini, segretario della Cgil di Bergamo "questa soluzione, ma anche questa trattativa nel suo insieme rappresentano un modello". 
Cinque mesi di incontri, discussioni, assemblee, per trovare uno sbocco ai 140 lavoratori, in stragrande maggioranza stranieri, che qui lavoravano. Da una parte l’azienda che avrebbe potuto anche chiedere la mobilità per tutti, dall’altra i dipendenti e il sindacato a cercare una soluzione per tutti. Da una parte l’azienda (è una multinazionale francese) che avrebbe voluto trasferirne 30 a Battipaglia, dall’altra nessuno che voleva andarci. Un lungo braccio di ferro.
Finito bene, sostengono Roberto Rossi della Filcams Cgil e Roberto Corona della Fisascat Cisl dopo la sigla dell’accordo di mercoledì 6 agosto siglato in Confindustria. Finito così: più di 90 saranno ricollocati a Lallio, dove la Bonduelle ha avviato un nuovo sito produttivo in un capannone in affitto; 30, ed è questa l’ultima novità, hanno firmato per una mobilità "incentivata" da una media di 25-30 mila euro; per l’ultima decina l’azienda si è impegnata formalmente a trovare una nuova collocazione.
Finito bene soprattutto date le premesse: difficilissimo contrattare e trovare intese che andasseto bene a tutti, date le differenze anche di etnie (una decina, anche se soprattutto marocchini). "C’è tutto un modo diverso rispetto a noi di pensare i rapporti sindacali e la trattativa. In effetti a ogni passaggio – spiegano Rossi e Corona – abbiamo convocato tutti e per illustrare a che punto si era arrivati".
E’ vero, conclude Laini, "occorre ancora far chiarezza sulle cause dell’incendio. E’ vero anche che la Bonduelle non ha formalmente dichiarato la strategia industriale dell’azienda e quindi non sappiamo come vuole riorganizzarsi sul territorio, se davvero riscostruirà il sito di San Paolo d’Argon. Però il futuro dei lavoratori è stato salvaguardato e adesso il sindacato ha anche testato sul campo un modo moderno di gestire situazioni complicate ma sempre più presenti".  

 

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