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Politica

Misiani e Sanga: la manovra estiva ?? ingiusta

Secondo i deputati bergamaschi del Partito democratico il giudizio complessivo non pu?? essere positivo. "E' una manovra economica sbagliata e ingiusta. Con il decreto legge di Berlusconi e Tremonti aumenta la pressione fiscale, diminuiscono gli investimenti pubblici in infrastrutture e vengono tagliati servizi pubblici essenziali come la scuola, la sanit??, la sicurezza. E' esattamente il contrario di quello di cui ha bisogno il Paese".

La tanto discussa manovra estiva è in fase di approvazione. Dopo la lunga discussione in aula il parlamento si prepara agli ultimi ritocchi. Secondo i deputati bergamaschi del Partito democratico, Antonio Misiani e Giovanni Sanga, il giudizio complessivo non può essere positivo. "E’ una manovra economica sbagliata e ingiusta. Con il decreto legge di Berlusconi e Tremonti aumenta la pressione fiscale, diminuiscono gli investimenti pubblici in infrastrutture e vengono tagliati servizi pubblici essenziali come la scuola, la sanità, la sicurezza. E’ esattamente il contrario di quello di cui ha bisogno il Paese". 
A preoccupare i due onorevoli è soprattutto il bassissimo potere d’acquisto delle classi deboli. "Nella manovra" – spiega Sanga – " non c’è nulla di nulla per le famiglie, alla faccia del quoziente familiare sbandierato in campagna elettorale. L’inflazione è ormai sopra il 4 per cento, ma il Governo sembra non essersene accorto. Anche sulle liberalizzazioni – la commissione di massimo scoperto, la portabilità dei mutui, e altri interventi a beneficio dei consumatori – tutto si è fermato".
E Bergamo? Quanto la provincia beneficierà della manovra? 
"Per Bergamo il bilancio è assolutamente deludente – continua Misiani -. Sulle infrastrutture non c’è un euro in più rispetto alle risorse che erano state stanziate con il governo Prodi. Con il centrosinistra in soli due anni erano arrivati i soldi per la galleria di Montenegrone (11 milioni), la Pedemontana (1 miliardo), la Tangenziale Sud (150 milioni), la Statale 42 (38 milioni), e lo sblocco dell’iter di Bre.be.mi. e Pedemontana. Ora tutto si è fermato, e anche i finanziamenti statali promessi dalla Lega Nord per il campus universitario in Largo Barozzi sono rimasti lettera morta. Nell’insieme, non è un certo bel segnale per una terra ‘affamata’ di opere pubbliche come la nostra".
Giovanni Sanga sottolinea, dal canto suo, la ricaduta negativa della manovra sui servizi pubblici: "I drastici tagli ai fondi per la sicurezza rischiano di ripercuotersi ancora più negativamente nella bergamasca, che è ultima in Italia per rapporto tra agenti di Polizia e popolazione. Lo stesso vale per la riduzione delle risorse per la scuola – che mettono a rischio il tempo pieno e la rete scolastica nei comuni montani – e i sacrifici eccessivi richiesti agli Enti locali, che pure hanno dato prova in questi anni di saper gestire con accortezza i propri bilanci, e il taglio di 30 milioni di euro ai fondi per la montagna, che peserà parecchio su una realtà come la Provincia di Bergamo".

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