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Economia

Fillattice in cassa integrazione straordinaria

Sulla difficile vicenda della messa in liquidazione dell'azienda si è tenuto ieri pomeriggio un incontro presso l’Agenzia Regionale del Lavoro a Milano dove è stata esaminata la richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale e cessazione totale dell’attività delle unità produttive di Capriate San Gervasio (BG) e di Gironico (CO).

Sulla difficile vicenda della messa in liquidazione della Fillattice spa si è tenuto ieri pomeriggio un incontro presso l’Agenzia Regionale del Lavoro a Milano dove è stata esaminata la richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale e cessazione totale dell’attività delle unità produttive di Capriate San Gervasio (BG) e di Gironico (CO).

All’incontro con i rappresentanti dell’azienda di tessuti elastici e fibre sintetiche elastomeriche, che impiega 250 lavoratori, per conto dei sindacati c’erano Ezio Acquaroli e Enio Cornelli della FILCEM-FILTEA-CGIL e Luciano Bartolommei della FEMCA-CISL di Bergamo unitamente alle RSU di Capriate e alle rappresentanze di FILTEA-CGIL e FEMCA-CISL di Como. Con un verbale di esame congiunto, è stata sancita ufficialmente la partenza di una cassa straordinaria per 12 mesi dal 4 agosto prossimo per tutti i 150 dipendenti dello stabilimento in provincia di Bergamo e per quelli, circa un’ottantina, del sito in provincia di Como.

“Abbiamo, poi, fissato di incontrarci presso Confindustria di Bergamo il 6 agosto prossimo  (alle ore 11.00)  per la gestione della situazione occupazionale anche mediante iniziative che coinvolgano, nel frattempo, gli enti locali, individuando le necessarie politiche attive per la formazione e il ricollocamento dei lavoratori in difficoltà” hanno spiegato Acquaroli, Cornelli e Bartolommei. “È viva la preoccupazione dei lavoratori per le prospettive non facili che sembrano aprirsi. È ovvio che di fronte a quanto sta accadendo il sindacato si attiverà per utilizzare ogni possibile strumento per salvaguardare i livelli occupazionali e per rendere meno traumatica possibile questa crisi”. Dopo una pesantissima riorganizzazione realizzata tra il 2005 e il 2007 e costata quasi 200 posti di lavoro (su un totale di 460), a maggio era arrivata la notizia dell’apertura della cassa integrazione ordinaria per tutti i lavoratori a partire dal 1° di giugno a causa di un calo nelle commesse. Già dallo scorso gennaio una ventina di lavoratori si trovavano in cassa integrazione per lo stesso motivo.

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