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Bergamo ancora fuori dall’Unesco Ma il progetto ‘Mura venete’ ha delle chance

Sabbioneta è stata scelta dall'Unesco e ora rientra tra i siti storici da salvaguardare. Bergamo ancora non c'è , anche se da oltre un anno sta lavorando alla propria candidatura: una candidatura particolare che proporrebbe, invece delle sole Mura Venete, un percorso europeo centrato sulle fortificazioni della Serenissima.

Sabbioneta è stata scelta quest’anno dall’Unesco e adesso rientra tra i siti storici da salvaguardare. Bergamo ancora non c’è anche se è un sogno di tanti amministratori e cittadini entrare a far parte di questa specialissima hit parade delle bellezze mondiali. Non c’è nonostante da oltre un anno il Comune si stia muovendo in questa direzione con richieste formali e anche con un consulente chiamato apposta per costruire una proposta scientificamente seria. Un sogno per cui Palafrizzoni ha già investito circa quarantamila euro. 
La necessità di una proposta seria e innovativa, spiega l’assessore alla Cultura Enrico Fusi, deriva dal fatto che le Mura Venete, su cui da tempo si punta per entrare nell’esclusivo club, non sembarno da sole invogliare i selezionatori dell’Unesco. Infatti lo stesso ministero dei Beni culturali ha suggerito, accettando la candidatura di Bergamo, l’opportunità di ampliarla questa candidatura. Ampliarla sì, ma come? L’idea, su cui appunto la città si muove, è di proporre un multisito con un minimo comune denominatore: le fortificazioni della Serenissima. Un multisito che vede le Mura bergamasche come confine più occidentale della Repubblica di Venezia e poi passa attraverso ulteriori "monumenti" di questo periodo e di questo tenore in Croazia, in Dalmazia, Albania, Grecia fino ad arrivare a Cipro dove esistono baluardi simili a cui lavorarono peraltro anche dei bergamaschi. 
Questa di fatto è la candidatura che Bergamo, non  da sola, sta portando avanti per afferrare l’interessante e ambito treno che la promozionerà in tutto il mondo insieme all’Unesco. Una scelta diversa rispetto alle consuete proposte, che però potrebbe permettere di accelerare il processo di ingresso, visto che davanti alla città del Donizetti e del Colleoni ci sono almeno quaranta città italiane in lista d’attesa. 
Una scelta costruita in questi mesi con continui contatti con i ministeri incaricati di seguire le procedure e che potrebbe, ma ancora tutto è in  fieri, ottenere l’ingresso nel patrimonio Unesco nel 2010. 

Sull’argomento pubblichiamo una lettera inviata da Alberto Lupini

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