Il 55% delle amministrazioni pubbliche non ha comunicato i dati sulle consulenze esterne del 2006. Un obbligo previsto dall’art.53 del Dlgs. 165/01, ignorato dalla maggioranza dell’apparato burocratico italiano, centrale e locale. Dalla "black list" degli enti "poco trasparenti" spuntano a sorpresa diversi Comuni bergamaschi: alcuni sono piccoli, e dunque potrebbero non aver comunicato i dati semplicemente perché non hanno conferito alcun incarico. Potrebbe essere il caso di Rota Imagna, Valbondione, Algua, Vedeseta.
Altri, decisamente più grandi, potrebbero invece non aver ottemperato al dettato legislativo di rendere noto le spese sostenute per gli incarichi esterni: si tratta di Treviglio, Ponteranica, Curno, Covo, Treviolo, Villongo, San Giovanni Bianco, Zogno e Nembro. In questi giorni il Ministero della pubblica amministrazione e innovazione sta indagando sui motivi delle mancate comunicazioni, per accertare se si tratta di errori o vere e proprie omissioni.
In ogni caso, fa sapere il sito del Ministero, "Le amministrazioni che omettono gli adempimenti di cui ai commi da 11 a 14 non possono conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiono." L’operazione trasparenza voluta dal Ministro Brunetta intanto prosegue: nei prossimi giorni sarà resa nota la lista di chi non ha comunicato le consulenze dell’anno 2007.
Università trasparente a metà – L’Università degli Studi di bergamo ha regolarmente comunicato la lista delle consulenze: 121 incarichi costati complessivamente 385.407 euro. Ma solo in 5 casi è chiaramente indicata la descrizione dell’incarico stesso. Insomma, trasparenti sì, ma non troppo.
Le consulenze dell’Asl di Bergamo
Le consulenze della sanità bergamasca
Le consulenze delle Comunità montane orobiche
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