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“Il mercato? Bisogna spostarlo a Porta Sud” Malpensata, il 30% degli ambulanti è straniero

Secondo un rapporto di Confesercenti, i bergamaschi amano le bancarelle. Ma i problemi non mancano, dall'abusivismo all'inadeguatezza delle aree. Salvi: "E' ora di pensare a una sede all'altezza della nostra città". L'Anva: "Stop all'abusivismo, servono azioni forti e costanti". Entro fine anno un mercato anche alla Celadina.

Duecentoquarantotto mercati per 244 Comuni: un dato che la dice lunga sul successo che continua a riscuotere la spesa all’aria aperta. Anche se la concorrenza di supermercati e centri commerciali è forte, i bergamaschi amano far shopping tra le bancarelle degli ambulanti perché si respira un’atmosfera unica (per il 36% dei frequentatori) e, soprattutto, perché si spende meno che altrove (48%). E’ quanto emerge dal "rapporto sui mercati ambulanti di Bergamo e provincia" presentato da Confesercenti Bergamo.
Il quadro presenta luci ma anche ombre: secondo il sondaggio, il 31% degli intervistati dichiara di non frequentare i mercati. Due le ragioni principali: sono scomodi da raggiungere (23%) e hanno orari ritenuti "impossibili". Il 33% li frequenterebbe se le bancarelle si fermassero in piazza anche dopo mezzogiorno: un’esigenza peraltro già colta dal settore, visto che in 14 paesi della provincia si sta sperimentando l’orario pomeridiano. Il pubblico si è mostrato sensibile anche sull’argomento sicurezza e legalità: il 37% chiede più controlli da parte delle forze dell’ordine, il 17% vorrebbe vedere meno venditori abusivi.
Dai dati forniti da Confesercenti emerge anche che il mercato parla sempre più spesso straniero: la presenza degli ambulanti immigrati è infatti in costante aumento, soprattutto alla Malpensata, dove ben il 33% dei banchi (83 su 254) è gestito da commercianti non italiani. "Il mercato è una porta d’ingresso per l’imprenditoria straniera, anche se non sempre la loro viene percepita come un’offerta di qualità – spiega Giacomo salvi, direttore di Confesercenti – C’è molto da lavorare su questo, così come sul rispetto delle normative. L’aspetto positivo è che tra gli immigrati c’è molto entusiasmo e voglia di fare". 
Allo stadio invece la presenza straniera è minima: appena 3 su 54. Il dato si spiega con il fatto che in piazzale Goisis si vendono prevalentemente alimentari, settore in cui la presenza straniera è decisamente minoritaria. Gli altri mercati ad alto tasso di immigrati sono Terno d’Isola (26%), Ponte San Pietro (22%) e Almè (19,5%). Il mercato è dunque un’opportunità di lavoro e inserimento per gli stranieri, anche se a volte la convivenza non è semplice. Per favorire l’integrazione, il Cescot (il centro di formazione di Confesercenti) ha organizzato un corso di arabo: capirsi meglio può risolvere tanti problemi.
Nel presentare i dati della ricerca, Salvi si è soffermato anche sulla situazione logistica dei mercati a Bergamo. A suo avviso la città meriterebbe un’area dedicata all’altezza dei tempi e delle mutate esigenze sia degli ambulanti che dei clienti. La Malpensata, insomma, è ormai inadeguata. "Una possibile collocazione, che ci piace molto, sarebbe quella di Porta Sud" la proposta di Salvi che ora passa al vaglio degli amministratori di Palazzo Frizzoni.
Intanto, con l’amministrazione comunale l’Anva (l’associazione di categoria dei venditori ambulanti) sta già lavorando all’ipotesi di istituire un nuovo mercato alla Celadina entro la fine dell’anno. Nel mirino resta però la Malpensata, "da riqualificare e rilanciare" secondo il presidente provinciale Anva Giulio Zambelli. "Il problema principale sono gli abusivi – spiega – quando vedono arrivare i vigili levano il lenzuolo e si allontanano, ma poi ritornano. Nei paesi controllare il fenomeno è più semplice che a Bergamo".
Il coordinatore regionale Gianandrea Bonaita aggiunge: "Chiediamo alle amministrazioni locali un serrato confronto sui problemi dei mercati. Servono maggiori controlli e rispetto delle regole. In particolare, alla Malpensata servono azioni forti, ma soprattutto costanti". Anche perché il mercato è una ricchezza di tutti: "La Malpensata è indicata anche nelle guide turistiche – spiega il segretario provinciale Cesare Rossi – le bancarelle sono un’attrattiva per chi visita la nostra provincia. Non a caso i Comuni ci chiedono di organizzare mercatini per rivitalizzare i centri storici". Chiosa finale di Salvi: "Nelle grandi città europee il mercato è ospitato dalla piazza principale della città. Dovrebbe essere così anche da noi". 

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