Avveniristica e funzionale. Così sarà la nuova sede dell’Istituto Mario Negri all’interno del Kilometro Rosso: quaranta laboratori di ricerca su un’area di 4.400 metri quadrati suddivisi tra un piano interrato e tre fuori terra, dalle facciate prevalentemente trasparenti. E poi strumentazioni d’avanguardia, spazi ampi e confortevoli per i ricercatori e una sala conferenze collegata con le altre sedi dell’Istituto. (Nelle foto il cantiere attuale e i rendering del progetto finale)
Il tutto senza alcun finanziamento pubblico, come spiega il direttore del Negri Silvio Garattini (nella foto): "L’allestimento della nuova sede dipende fondamentalmente dal sostegno dei privati". Tra questi, un contributo fondamentale arriva dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo, generosa con la ricerca sin dalla nascita dell’Istituto negli anni Ottanta. Il presidente della Fondazione Emilio Zanetti in merito sottolinea da una parte l’importanza della ricerca quale valore assoluto imprescindibile per il progresso della società e dall’altra la positiva ricaduta occupazionale che l’nvestimento avrà sia a breve che a medio termine.
Ma quale attività verranno svolte nei nuovi laboratori? Al Kilometro Rosso verranno trasferite tutte le attività di ricerca di tipo pre-clinico che attualmente hanno sede al Conventino. Sarà quindi possibile potenziare le linee di ricerca con studi volti a rallentare e arrestare la progressione del danno renale per ridurre la necessità di dialisi attraverso l’impiego di nuovi farmaci o strategie tearapeutiche quali la terapia genica e l’utilizzo di celule staminali. Parte dell’attività sarà indirizzata alla creazione in laboratorio di pancreas e vasi sanguigni artificiali. E si approfondiranno le conoscenze sulla biologia dei tumori per sviluppare nuovi farmaci antitumorali e antimetastatici. I laboratori saranno dotati di strumentazioni come la microscopia elettronica, di stanze sterili per colture cellulari e aree per studi di biologia cellulare e molecolare.
Il nuovo edificio, che utilizzerà pannelli solari per produre il 50 per cento del fabbisogno di acqua calda, sarà attivo entro la fine del 2009: il cantiere è stato aperto nell’ottobre scorso, e in questi giorni viene gettata la soletta di copertura a completamento della parte strutturale.
Come detto la struttura è interamente allestita grazie a contributi privati, contributi interamente deducibili dal reddito di impresa, mentre per i singoli privati sono detraibili in parte.
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