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Vedeseta festeggia sant’Antonio e gli oriundi

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Sabato 14 e domenica 15 gennaio a Vedeseta si festeggerà il patrono Sant’Antonio Abate. Contestualmente, si svolgerà anche la festa dell’oriundo.
Come in molti luoghi della Val Taleggio, anche da Vedeseta nel secolo scorso, molti sono partiti per cercare altrove condizioni di lavoro e di vita più opportune per sè e per la propria famiglia. Molti i bergamini transumanti che hanno finito per stabilirsi in pianura e hanno dato vita all’industria dell’allevamento e della trasformazione del latte, altri sono andati all’estero e altri si sono fermati prima, trovando lavoro nelle fabbriche o negli uffici che nei decenni scorsi sono cresciuti. Emigrati, chi da generazioni chi da meno; emigrati e, i loro figli, gli oriundi, che spesso tornano al paese, magari durante l’estate, altri che – invece – hanno meno occasioni per tornare, o meno legami con il paese. Molti non ci sono più, alcuni sono tornati negli anni della pensione. Insomma, tante vite che hanno raccontato e raccontano di Vedeseta nella loro parte di mondo e di storia e che, fino agli anni 70, tornavano con orgoglio al loro Paese in occasione della Festa patronale di sant’Antonio Abate.
Tuttavia, la tradizione di tornare al Paese in occasione della Festa del Patrono, con gli anni e con la vecchiaia o la perdita dei migranti, si è persa. Ecco che allora, a oltre 30 anni dalla prima e festa dell’oriundo (1986), viene riproposto ai compaesani, ai loro figli e ai loro nipoti di tornare a Vedeseta proprio per la festa di sant’Antonio Abate.
Per l’occasione, l’associazione Vedesetattiva ha negoziato un prezzo convenzionato con le strutture locali al fine di ospitare chi volesse raggiungere il paese e non disponesse di una propria casa o di un riscaldamento adeguato, e ha predisposto un ricco programma di iniziative.
Ecco i dettagli.
SABATO 14 GENNAIO
– dalle 14 apertura del punto di accoglienza per tutti gli emigrati e gli oriundi alla Porta ecomuseale – Palazzo del Municipio;
– alle 18 alla sala Don Sabino Camia (ex cinema) saluto delle autorità, inaugurazione della mostra fotografica, un momento di ricordo e aperitivo offerto a tutti i presenti;
– alle 19.30 cena dell’oriundo all’albergo dell’Angelo. Una cena “povera” ma calda, con i cibi di una volta e formaggi di Vedeseta, tra cui lo Strachitunt Dop;
– alle 21.30 il falò di sant’Antonio, con vin brulé e dolce tipico;
– dalle 22.30 musica e canti popolari all’Albergo dell’Angelo, accompagnati dal Bandì de Zogn.

DOMENICA 15 GENNAIO
Prosegue l’apertura della mostra fotografica
– alle 10 apertura della fattoria in piazza sul sagrato della chiesa;
– alle 10.30 benedizione degli animali;
– alle 11 messa;
– alle 14.30 processione con sant’Antonio per le vie del paese;
– alle 16 rinfresco e momento di saluto;
Tutta la giornata sarà accompagnata dalle note della banda di Vedeseta.

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