Anche quest’anno a Ponte San Pietro torna la rassegna “Ponteatro”. L’iniziativa, giunta alla 17esima edizione, propone quattro spettacoli alle 21.15 allo Stal Lonc (la corte in centro al paese).
In caso di maltempo, lo spettacolo sarà presentato presso il Centro Polifunzionale (UFO) di via Legionari di Polonia.
Ecco il programma.
– Venerdì 16 giugno “Carmen” a cura di Teatro Blu.
Lo spettacolo racconta la storia di un amore gitano che nasce, cresce e muore in cuori ardenti ed impetuosi e che tocca i vertici della drammaticità. In un mondo fatto di zingari, di osti e di contrabbandieri Carmen è un personaggio rivoluzionario, fuori da ogni schema sociale, un cavallo sciolto, vera e aderente fino alla morte; perché “Carmen libera è nata, e libera morrà!”.
L’esibizione rientra in un percorso artistico dedicato alle grandi protagoniste dell’opera lirica mondiale. Un modo innovativo giocato tra teatro, danza, canto lirico e musica, per avvicinare all’opera coloro che non la seguono.
– Venerdì 23 giugno “Diavolo rosso” a cura Coltelleria Einstein.
Giovanni Gerbi è stato un campione dei primi anni del novecento. Oltre a possedere una potenza incredibile e una volontà ferrea, ha sempre studiato le tecniche migliori per correre in bici. Fu uno dei primi a fare i sopralluoghi, a usare il massaggio prima e dopo le gare, a adattare gli elementi della bici per migliorare la posizione in sella, a tagliarsi i capelli corti per essere più aerodinamico. Ma il Diavolo Rosso è diventato famoso anche per i suoi stratagemmi, le sue trovate e le sue scelte truffaldine.
Il narratore, Giorgio Boccassi, suo parente, ripercorre le grandi imprese del campione rievocando le corse ciclistiche di quei tempi. Vere e proprie battaglie fatte di forature, strade polverose, corse di 600 chilometri, carri in mezzo alla strada, mandrie di buoi e greggi di pecore, soste nelle osterie, gatti tra le ruote, tifosi scatenati, spari e frustate, insulti e provocazioni.
– Venerdì 30 giugno “Cinque” a cura della compagnia La Pulce.
Essere in cinque. Non più uno, non due… cinque. Cinque vite guerriere. Caos primordiale. Casa caserma. Dopo lo spettacolo “Vita nuova”, ecco un nuovo capitolo sulla paternità; perché dopo i nove mesi di gravidanza c’è una vita davanti da inventarsi. Perché essere padre è complicato, straziante e straordinario.
Perché mette in crisi tutti i giorni. Perché i manuali non servono a niente e aver il sesto senso non basta, ci vuole il settimo e pure l’ottavo.
Perché sei padre e sei il papà, due figure ben distinte ed entrambe necessarie. Perché il perché si mette al mondo un figlio, anzi tre, generano altri perché e la ricerca delle risposte diventa la nostra vita.
Sempre pronti a ridere di noi con estrema tenerezza.
– Sabato 8 luglio (collegato alla Notte Bianca) “Closciart” a cura degli Eccentrici dadarò.
C’era una volta una bufera così forte che portò un clown ad una panchina rossa. Anzi, c’era una volta un clown che tornò, nella bufera, alla sua panchina rossa. Tornò alla panchina rossa perché quella era la sua casa, con tanto di lampione, tappeto, cestino e radio con l’antenna. La bufera , quel giorno, portò al clown sulla panchina rossa, un sogno.
Ma un sogno non si può spiegare; si può capire soltanto stando vicino alla panchina. Quindi avvicinatevi e vedrete che, come nei sogni, tutto è possibile. Anche cambiar vita di colpo…
