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“Numero primo”, Marco Paolini a Nembro col suo nuovo spettacolo

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Marco Paolini arriva a Nembro. L’attore, drammaturgo e regista si esibirà nello spettacolo “Numero primo – Studio per un nuovo album”, in scena domenica 2 aprile alle 20.45 al teatro San Filippo Neri.
Una storia che racconta di un futuro probabile, fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. “Numero primo” è anche il soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta. Ma anche le cose e le bestie hanno voci e pensieri in questa storia. Marco Paolini e Gianfranco Bettin, coautori di questo lavoro, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al loro passo? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una destinazione di tutto questo movimento?
Il termine antropocene è stato adottato dalla comunità scientifica per identificare una giovanissima era geologica caratterizzata dall’azione prevalente del fattore umano come causa di trasformazione del pianeta. Apparentemente l’antropocene è governato da un principio difficile da comprendere per il mondo scientifico: la moda. Tutto ciò che non è di moda fatica a sopravvivere, o si estingue: vale per le cose, per gli animali, per le istituzioni, per le buone idee e per le migliori intenzioni. L’antropocene è la più volubile era geologica mai vista sul pianeta. Le nuove tecnologie sono di moda per definizione, ma spesso invecchiano in fretta generando però nuove attese. E se a cambiare rapidamente non fossero solo le cose e gli scenari intorno a noi, ma noi stessi, un po’ per scelta e un po’ per necessità? E in tal caso verso quale direzione o destinazione? Dovremo forse chiederlo alla moda.
Al narratore sulla scena tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili. L’orizzonte temporale immaginato riguarda i prossimi 5 mila giorni e solo pensando a quanto il mondo delle cose sia cambiato nei 5 mila giorni appena trascorsi risulta quantomeno necessario guardare al futuro con il beneficio del dubbio rispetto a ciò che oggi è ancora inverosimile.
Paolini evidenzia: “Ho un’età in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro, così farò un album con nuovi personaggi. Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga che forse racconterò a puntate come ho fatto con i primi album”.
Il biglietto di ingresso allo spettacolo è di 35 euro intero, gratuito ai disabili (ingresso riservato a 3 persone disabili per spettacolo).
I posti prenotati verranno assegnati dai responsabili secondo l’ordine di prenotazione pervenuto.
La biglietteria è aperta tutti i giorni di spettacolo dalle 19.
Per avere ulteriori informazioni telefonare al numero 035.471.370 (biblioteca di Nembro) e per prenotarsi (dal 20 marzo) inviare un’e-mail a info@teatrosanfilipponeri.it, indicando il proprio cognome e nome, numero telefonico, titolo e data dell’esibizione e numero dei posti che si desidera prenotare. Entro le successive 72 ore verrà inviata una mail di conferma della prenotazione da stampare e presentare alla cassa. In caso di disdette o modifiche si prega di contattare il teatro via e-mail.

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