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“Musica Cathedralis”, al duomo serata di musica sacra in omaggio di Maurice Duruflé

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Dopo aver ospitato due dei cinque concerti del Festival Organistico Internazionale Città di Bergamo, Musica Cathedralis riprende la sua programmazione autonoma, proponendo anche per la stagione 2016/2017 alcuni appuntamenti di assoluto rilievo. Il primo di questi avrà luogo sabato 5 novembre al duomo con inizio alle 21. Una inedita collaborazione tra il Duomo e la Basilica di Santa Maria Maggiore, tra I Solisti della Cattedrale e la Cappella Musicale della Basilica, con il sostegno della Fondazione Mia, permetterà di ascoltare uno dei grandi capolavori della musica corale di tutti i tempi: il Requiem op. 9 nella versione del 1961 per soli, coro, piccola orchestra e organo di Maurice Duruflé (1902-1986) celebrando così il trentesimo anniversario della sua morte. Alle compagini vocali si unirà l’orchestra bolognese Blumine Ensemble diretta da Caterina Centofante.
Duruflé, allievo di Dukas e di Gigout al Conservatorio di Parigi, è un raffinato compositore di musica organistica e corale che ha attinto dal repertorio gregoriano il gusto della semplicità e di una espressività sobria e controllata, ma, proprio come il gregoriano, capace di aprire squarci interessantissimi dal punto di vista melodico e armonico.
Commissionato dall’editore Durand al termine della II Guerra Mondiale, il Requiem venne composto nella versione originale del 1947 per soli, coro, grande orchestra e organo. In seguito Duruflé stesso preparò una versione per organo solo ed infine nel 1961 una versione con organico orchestrale ridotto, detta “da chiesa”, senza dubbio la migliore per esprimere il carattere dell’opera: organo, quintetto d’archi, e ad libitum, arpa, tre trombe e timpani. Queste tre diverse versioni sono il risultato del successo che il Requiem ebbe immediatamente dopo la radiodiffusione della prima esecuzione: tutti lo volevano eseguire, ciascuno secondo le proprie possibilità, sia durante la liturgia che in concerto. Effettivamente l’averlo composto sui temi gregoriani della Missa da Requiem ha contribuito a renderlo estremamente familiare. La melodia gregoriana, qualche volta citata per intero, altre volte solo accennata, è avviluppata in una nuvola armonica che mischia linguaggio modale e tonale, sorprese, luci e ombre. Potremmo definirlo una mistagogia polifonica e strumentale della monodia gregoriana. L’orchestra con i suoi suoni più umani mette in evidenza la drammaticità della morte; l’organo con il suo suono trascendente apporta invece la pacificazione della fede e della speranza. Il risultato è un’opera di altissima spiritualità.
L’esecuzione del Requiem sarà preceduta da quella del Prèlude et Fugue sur le nom d’Alain op. 7 interpretato dall’organista della Basilica Roberto Mucci, mentre la parte organistica del Requiem sarà affidata al’organista del Duomo Marco Cortinovis.

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