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Massimo Popolizio e Umberto Orsini al Donizetti con lo spettacolo “Il prezzo”

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Massimo Popolizio e Umberto Orsini sono in scena a Bergamo. I due attori sono protagonisti al teatro Donizetti con lo spettacolo “Il prezzo”, di Arthur Miller nella traduzione di Masolino D’Amico e con la regia di Massimo Popolizio. Con loro anche Alvia Reale (Esther Franz) e Elia Schilton (Walter Franz); le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Pasquale Mari. La produzione è della Compagnia Orsini (durata: 105 minuti senza intervallo).
L’esibizione viene proposta da martedì 23 a sabato 27 alle 20.30 e domenica 28 febbraio alle 15.30.
Lo spettacolo rientra tra le proposte della stagione di prosa 2015/2016 del teatro Donizetti, preparata da Maria Grazia Panigada.
Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Due fratelli, di famiglia agiata, dopo il crollo finanziario del 1929, hanno assunto due posizioni completamente antitetiche. Uno, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava, si è arruolato in polizia per poter mantenere il padre caduto in miseria. L’altro, Walter, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è diventato un grande chirurgo. I due fratelli si incontrano per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker Gregory Solomon è chiamato per stabilirne il prezzo. Qual è “Il Prezzo”? È quello che ognuno di noi paga per vivere. Dietro questo spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi.
Miller affronta ne “Il Prezzo” il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica ma tutta terrena e umana. Come se la nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente, ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile. Commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana ma nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi e perciò interrogarsi. Personaggi tondi, vivi, vulnerabili che, grazie alla sublime scrittura di Miller, ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che rimbalzando da un lato all’altro e ti tolgono il respiro.
Nel presentare lo spettacolo Popolizio evidenzia: “Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere questa commedia di Miller che è stata scritta nel 1968 e che in Italia è praticamente inedita. È un’opera a mio avviso molto importante e che proprio in questi giorni viene riproposta negli Stati Uniti e in Inghilterra in occasione del decimo anniversario della morte dell’autore. Ma è importante perché riprende argomenti cari a Miller ed ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato sul tema della famiglia e del disagio legato a mutamenti storico-economici il loro interesse più appassionato. In questa commedia tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia. Un poliziotto di New York che deve vendere tutti i mobili accumulati da un padre che per anni si era isolato in un appartamento in cui questi oggetti erano accatastati e che a sedici anni dalla sua morte devono essere venduti perché l’edificio sta per essere abbattuto, una moglie con dei problemi di alcol e di depressione, un fratello che da anni ha fatto un suo percorso di successo perché ha saputo allontanarsi dalle conseguenze della crisi e col quale il poliziotto non ha contatti da più di dieci anni e che ricompare sulla scena proprio in occasione di questa vendita. E un quarto personaggio, un venditore di mobili usati, che dovrà stabilirne il prezzo. Un dialogo a volte divertente e caustico e a volte drammatico come in un dramma di O’Neil. Grazie anche ad uno sforzo produttivo raramente riscontrabile nel teatro privato ho potuto collaborare con i migliori artisti e professionisti del settore. Soprattutto ho avuto occasione di stare in scena con i colleghi che amo e di ripetere con Umberto quel sodalizio che ci ha legati per anni da “L’uomo difficile” fino a ‘Copenaghen’. È stata un’esperienza felice dirigerli perché essi parlano un linguaggio che ben conosco: quello del teatro di interpretazione”.
I biglietti hanno un costo da 10 a 28 euro. La stagione di prosa è realizzata dal Comune di Bergamo, con il supporto della Camera di Commercio di Bergamo e della Fondazione Credito Bergamasco.
Per avere ulteriori informazioni telefonare al numero 035.4160678 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Per i biglietti telefonare al numero 035.4160601/602/603; da martedì a sabato, dalle 13 alle 20; domenica dalle 14 alle 15:30 (solo nelle domeniche di spettacolo).
È possibile acquistare i biglietti anche on-line al sito internet vivaticket.it.

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