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Lorenzo Lotto, i capolavori della Santa Casa di Loreto in mostra al Creberg

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Ogni bergamasco ha nel DNA un po’ di Lorenzo Lotto”, parola del segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco Angelo Piazzoli.

La mostra “Lorenzo Lotto – i capolavori della Santa Casa di Loreto”, organizzata dalla Fondazione e aperta dal 6 ottobre al 2 novembre nella sede di Palazzo Creberg (largo Porta Nuova 2), punta a ribadire i legami di senso e di storia tra la figura del grande artista cinquecentesco, il nostro territorio e i luoghi dell’arte e delle fede che furono i poli della sua attività di pittore. Due su tutti i periodi più significativi per la sua biografia di uomo e di artista: gli anni bergamaschi del fervore creativo e della pienezza dell’arte e gli anni marchigiani della tarda maturità, meno brillante ma ancora operosa e capace di squisite soluzioni di colore e di forma.

È questa liaison di carattere artistico ma anche spirituale il filo a cui si tiene l’evento cittadino, che porta per la prima volta fuori dalla Santa Casa di Loreto, tutte insieme, le ultime opere di Lotto.

“Si è sempre scritto – sottolinea il curatore dell’esposizione Simone Facchinetti – che i migliori anni della sua vita Lotto li avrebbe trascorsi a Bergamo. Credo sia interessante conoscere anche il capitolo estremo”.

E interessante lo è davvero, sia perché alcune opere del Lotto sono quasi testamentarie sul piano compositivo, sul piano stilistico, sul piano dei rimandi di senso. Sia perché la mostra è l’occasione per scoprire interessanti risvolti e aneddoti biografici non solo dell’artista ma dell’uomo Lotto, che emergono dalla storia dei singoli quadri, dalle lettere, dai testamenti, dalle annotazioni del Libro di spese diverse da lui stesso redatto negli ultimi due decenni della sua vita. II contributo in catalogo di Simone Facchinetti fornisce in merito preziosi e gustosi spunti che sono stati sapientemente illustrati nella conferenza preliminare allo mostra dallo storico dell’arte Fernando Noris – il quale firma in catalogo una bella presentazione del ciclo di affreschi lotteschi di Trescore.
Quello di Loreto è “il santuario mariano più importante in Italia e vorrei dire al mondo” ha evidenziato Monsignor Tonucci, arcivescovo prelato emerito di Loreto “e l’eccezionalità del luogo non sta solo nelle reliquie della santa casa di Nazareth ma anche nell’attenzione molto forte alla qualità dell’arte ivi rappresentata. Grandi artisti hanno illustrato questo santuario e quando Lotto vi arrivò si inserì in umiltà in quello che era allora un vero e proprio cantiere artistico”.

Lorenzo Lotto, insomma, deciso a farsi oblato e come scrive di suo pugno “a perpetua vita mia donato me con ogni mia sustantia provedendomi la Casa de ogni mia necessità vito e vestito perpetuo” , presta la sua opera al riallestimento del coro dei canonici realizzando alcune opere ad hoc ed altre riadattandole all’ambiente della basilica.
Si tratta di nove opere custodite al Museo antico tesoro della Santa Casa di Loreto, ora allestite scenograficamente nel salone d’ingresso e nel loggiato al primo piano di Palazzo Creberg.

Accoglie il visitatore la pala d’altare del 1533 “San Cristoforo tra i santi Rocco e Sebastiano”, ambientato sulla spiaggia marchigiana in omaggio alla committenza, affiancato al vistoso “Cristo e l’adultera” (1548), interessante rifacimento della prima versione del soggetto oggi ospitata al Louvre, e all’intrigante “Presentazione al tempio” (1555), quasi un abbozzo ricco di enigmi come i grandi piedi umani chiamati a sorreggere l’altare, il grande spazio vuoto che domina la scena e la silhouette di un anziano barbuto colto sulla soglia, forse lo stesso Lotto nell’atto di accedere o andarsene.

Anche tra le opere meno eclatanti, parzialmente di bottega, come “Il Battesimo di Cristo” e “L’Adorazione dei Magi” si annidano chicche e delizie per il pensiero e per l’occhio: le figurine nude che nuotano nel fiume (“attimi di incredibile modernità” annota Facchinetti), il gesto inusuale del re mago che si getta a terra per baciare il minuscolo piede del Bambino sullo sfondo di interni architettonici tutt’altro che dimessi. O ancora, la bellezza quasi intatta di Lucifero abbattuto da San Michele in un’originale tela del 1545 in cui l’arcangelo sembra tendere la mano al ribelle con cui condivide persino i fini tratti del chiaro viso. E poi le diffuse, curiose varianti e rielaborazione di invenzioni già realizzate, una per tutte “Il Sacrificio di Melchisedech” (1545) già trattato come soggetto da Lotto per il coro di Santa Maria Maggiore in Bergamo, e qui restaurato per l’occasione ad opera della Fondazione Credito Bergamasco con il concorso di Immobiliare Percassi.
C’è molto da scoprire, insomma, sul Lotto degli ultimi anni e anche sulle sue cose “minori”. Che rivelano sempre una grande personalità e un’intelligenza raffinata e disciplinata.
La mostra è allestita fino al 2 novembre e si visita negli orari di apertura della filiale (8.20-13.30 e 14.50-15.50). Sono previsti quattro weekend di aperture con visite guidate gratuite (il sabato nei seguenti orari: 14.30, 15.30, 16.30 17.30, 18; la domenica alle 9.30, 10.30, 11.30, 14.30, 15.30, 16.30, 17.30, 18). Il catalogo è in distribuzione gratuita.

Una serie di partnership sul territorio garantiscono al pubblico nel periodo della mostra la visita all’Accademia Carrara al prezzo promozionale di 4 euro e l’ingresso all’Oratorio Suardi di Trescore Balneario a prezzo ridotto (6 euro) presentando il volantino-voucher distribuito a Palazzo Creberg. A corredo della mostra si può usufruire del Lorenzo Lotto Tour lungo le vie di Bergamo organizzato dalla Fondazione Adriano Bernareggi (per info www.fondazionebernareggi.it 035244492), di visite guidate al Coro della Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo Alta (per contatti: info@fondazionemia.it 035211355), della visita al Museo d’arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia dove fino al 29 ottobre è allestita la mostra di Gianriccardo Piccoli in omaggio alle opere lauretane di Lorenzo Lotto.
Di grande interesse le iniziative collaterali previste per il mese d’ottobre.

Venerdì 6 alle 21 nella Chiesa Santa Maria delle Grazie il concerto d’organo dell’olandese Geerten Liefting improvviserà su immagini legate alla mostra di Lorenzo Lotto; venerdì 20 alle 18 al salone principale di Palazzo Creberg il gruppo artistico Antiche Contrade drammatizzerà, in musica e recitato, la vicenda umana di Lotto, per la direzione di Fulio Manzoni e la voce narrante di Bruno Pizzi; giovedì 26 sempre alle 18 a Palazzo Creberg Giovanni Carlo Federico Villa terrà una conferenza sulle opere in mostra con interventi musicati di violino e violoncello.

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