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“L’archivio delle anime”, i sogni di Amleto rivivono a Urgnano

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Domenica 8 maggio alle 21.30 all’auditorium comunale (Scuola media) di Urgnano va in scena lo spettacolo teatrale “L’archivio delle anime. Amleto”, originale messinscena del capolavoro shakespeariano, di Massimiliano Donato e Naira Gonzalez.
A esibirsi, sul palco, Massimiliano Donato.
La tragedia si sta per compiere e Amleto dedica al pubblico la sua morte, di lì a poco il suo corpo verrà portato sul palco e i cannoni annunceranno al cielo che un nobile uomo è caduto. A Orazio il compito di non lasciarne il nome ferito, di raccontarne le gesta: che se solo ne avesse avuto l’occasione avrebbe dimostrato al mondo tutto il suo valore, peccato… peccato che la morte lo abbia privato del suo nobile destino e gli abbia riservato un posto tra i miti. Il suo dolore, come quello di Jim Morrison o Kurt Cobain rimarrà eternamente giovane: diventerà leggenda e i suoi affezionati ammiratori, nei più diversi adattamenti, potranno riascoltare i suoi pensieri che come una creatura gli divorano il cuore, per sempre. Ma quando della morte rimane solo il silenzio e l’odore, quando i personaggi hanno compiuto il loro tragico destino, quando il pubblico ha consumato il suo pasto e sazio dell’eroe che pensa ha lasciato il teatro per rientrare nella sua quotidianità lasciandosi alle spalle l’artificiosa morte, chi si occupa di seppellire i sogni perché il giorno dopo rifioriscano? È davanti ad una platea vuota che prende forma la figura di questa riscrittura scenica, quella del becchino. Una figura dal trucco marcato, pallido di cipria, l’ombretto che marca le occhiaie, con una barba finta in un cappotto nero…
ohibò il becchino del teatro non può essere che pieno di finzioni. A lui il compito di cancellare le tracce della tragedia, di raccogliere i feticci dei personaggi, di seppellire i loro desideri, i loro pensieri, i loro sogni, di cancellare i segni del loro passare perché la sera dopo li lascino come se non avessero mai percorso quella strada. Fortunatamente per il becchino, non può esserci teatro senza pubblico dunque per quanto abbia deciso di
conoscersi nel silenzio e nella solitudine di un teatro vuoto, di servire un cimitero che accoglie e custodisce enigmi, questa sera l’Amleto lo celebra lui. Lo farà da solo, come
burattini nelle mani di un demiurgo compassionevole e ironico, animerà i personaggi, ricordandone le battute. Potrebbero essere quelle o altre, poco importa, bastano a se stesse. Celebrerà lui questo dramma intessuto di domande e di dubbi, di risposte contraddittorie, di lacune che ha un’unica certezza: la morte. Quella dei personaggi
ma forse anche quella degli uomini condannati a rivivere sempre uguale il loro destino, presentandoci quel pensiero sincero e crudo che cerca il senso dell’esistenza… ma
pensare è un’audacia, un privilegio riservato a Dio soltanto, i cuori degli uomini sussultano s’agghiacciano e spaccano. A questa tragedia del disincanto non c’è cura o soluzione se non quella per il becchino di vivere in un cimitero fatto di trucchi e artifici in cui forse è ancora possibile lasciarsi incantare.
L’iniziativa rientra tra le proposte della 27esima edizione di “Segnali Experimenta – Circuiti Lombardia spettacolo dal vivo 2016”, festival internazionale del teatro di gruppo.
L’ingresso è di 12 euro. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 035891878 o inviare un’e-mail a laboratorioteatrofficina@aliceposta.it.

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