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La Chiesa ha fatto Scuola. Dal Monastero di Rosate al Liceo P. Sarpi e ritorno

Evento Terminato

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La mostra La Chiesa ha fatto Scuola. Dal Monastero di Rosate al Liceo P. Sarpi e ritorno, allestita presso la palestra maschile del Liceo P. Sarpi di Bergamo dal 1° luglio al 5 agosto 2017 e dal 2 – 9 settembre 2017 durante i giorni di apertura del Musli (Museo nel Liceo) martedì e giovedì, dalle 18.00 alle 21.00, il sabato dalle 16.00 alle 19.00, è il risultato di un progetto di ricerca realizzato, nel corso dell’anno scolastico appena concluso, dalla classe 1A del Liceo Sarpi con la guida di tutors professionisti interni ed esterni alla scuola.
Il percorso espositivo, documentato accuratamente in 22 pannelli, consiste nella ricostruzione delle linee essenziali del processo storico che ha portato il complesso architettonico del monastero di Rosate di Città Alta a diventare l’attuale liceo e la chiesa del monastero, in particolare, a diventare la palestra. Si tratta di un processo in cui si intrecciano le vicende del contesto urbanistico di Città Alta, dei cambiamenti architettonici dell’edificio dell’ex-monastero, della storia dell’arte, con il tentativo di identificare l’autore del grande affresco ora nell’Aula Magna del liceo ma in origine sul muro esterno della chiesa di Rosate, insieme alla ricostruzione degli arredi interni della chiesa di Rosate. Di questi ultimi (quadri, ancone, altari, crocifissi, ecc.) vengono individuati, oltre ai tempi e ai modi della loro dispersione, l’attuale ubicazione. In quest’ultimo aspetto, in particolare, si sono concretizzate alcune interessanti e significative scoperte. Lo sfondo storico-cronologico di riferimento si basa su due snodi: a) l’epoca della presenza francese a Bergamo e delle soppressioni napoleoniche; b) la metà dell’Ottocento per l’importanza delle trasformazioni subite dall’edificio, dovute al rilevante intervento di ristrutturazione realizzato dall’architetto Crivelli. Consultando fonti catastali, archivistico-documentarie e storiografiche, e procedendo a dirette ricognizioni in chiese, monasteri, biblioteche e archivi, gli studenti e i loro docenti sono ora in grado di consegnare alla memoria culturale della città una più ricca e articolata consapevolezza a proposito di una parte significativa della sua stessa storia. La mostra è integrata da un video di circa 15 minuti, che mostra in sintesi le varie fasi dell’attività del lavoro di un anno del gruppo sarpino.

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