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International Jazz day, a Quarenghicinquanta mostra di Roberto Polillo

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Il grande jazz e la fotografia s’incontrano alla nuova mostra promossa da Quarenghicinquanta nel programma di eventi di “Bergamo per International Jazz Day 2017”.

Dal 15 aprile al 1° maggio la galleria ospiterà un’esposizione di Roberto Polillo dal titolo “Jazz Icons: la collezione per il centenario”. L’inaugurazione si terrà venerdì 14 aprile alle 18 e si concluderà il 1° maggio alle 18 nel cortile di Quarenghicinquanta con la piece teatrale “A new world a comin: in viaggio con Duke”. Protagonisti il noto attore televisivo Oreste Castagna e la musica dal vivo di Claudio Angeleri e Gabriele Comeglio.

Nel periodo di allestimento, la mostra si potrà visitare giovedì e venerdì dalle 16 alle 19,30; sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30; domenica su appuntamento telefonando al numero 3355382238 oppure al 338 9722799.
La partecipazione è libera.

“Jazz Icons: la Collezione per il centenario” raccoglie una serie di ritratti in edizione limitata, anche in grandissimi formati, ottenuta da nuove scansioni digitali ad altissima risoluzione e stampata con grande cura su carte fine-art, dopo un accurato intervento di post-produzione e di restauro volto a valorizzare al massimo le immagini, impresse su pellicola circa 50 anni fa. La collezione propone una serie di ritratti iconici molto noti, di Louis Armstrong, Duke Ellington, Dizzy Gillespie, Miles Davis, John Coltrane, The lonious Monk, Ella Fitzgerald e Charles Mingus, ai quali si aggiungeranno presto pochi altri grandi maestri del jazz.
Ogni immagine è prodotta in edizione di 30 copie su vari formati, firmate e numerate, più 3 prove d’artista, su carta Canson Baryta Prestige 340 gr. Le immagini sono state digitalizzate con scanner a tamburo e stampate dal Laboratorio Bernè, con stampante ink-jet Epson Sure Color P20000. Photo editing e post-produzione a cura di Marianna Santoni.
La collezione è dedicata al Centenario del Jazz. Infatti il 26 febbraio 1917 venne registrato a New York il primo disco jazz.

Roberto Polillo è uno dei più grandi fotografi di jazz in Italia, dotato di uno straordinario talento per il reportage e per il ritratto. Ha 71 anni, si è occupato per tutta la vita di informatica e di fotografia. Vive tra Milano e Roma.Grande viaggiatore da sempre, ha visitato oltre 50 Paesi in tutto il mondo.
Laureato in fisica, è stato imprenditore, consulente e manager nel settore del software e dei servizi di informatica.
È stato co-fondatore e amministratore delegato di Etnoteam, un gruppo di società di servizi di informatica e di Internet, tra cui Inet, quotata in borsa nel 2000.
Inoltre, si è dedicato alla carriera accademica come docente universitario per 41 anni nell’ambito di Internet e dell’ingegneria del software, titolare di 11 diversi insegnamenti all’Università di Milano e all’Università di Milano Bicocca.
Segue diverse attività no-profit dal 2010 e nel 2016 ha dato vita alla Fondazione P&R, che persegue finalità di pubblica utilità per supportare i processi legislativi che regolamentano le problematiche poste dalla diffusione delle tecnologie digitali per l’innovazione nel nostro Paese e in particolare di Internet.
Nel 2016 gli è stato attribuito il Lifetime Achievement Award da parte della Eba nell’ambito del Concorso European Business Award.

Gli anni giovanili dedicati al grande jazz
Per una dozzina d’anni, a partire dal 1962, Roberto Polillo ha fotografato i più grandi concerti di jazz. Comincia giovanissimo a frequentare il mondo della musica grazie a suo padre Arrigo, che è prima caporedattore della rivista Musica Jazz, poi ne diventa direttore responsabile, quindi viene riconosciuto come uno dei più grandi storici e critici di jazz in Italia. Arrigo coinvolge il figlio nella sua passione proponendogli di fotografare i concerti in Italia e all’estero per la rivista Musica Jazz.
Fu una vera fortuna poter immortalare lo straordinario mondo del jazz degli anni ’60 e dei primi anni ’70. Furono anni straordinari perché al fianco di musicisti già affermati, una nuova leva di talenti stava conquistando la scena rivendicando una maggiore libertà d’espressione rispetto ai maestri che li aveva preceduti. Del primo gruppo facevano parte nomi come Duke Ellington, Louis Armstrong, Count Basie e Coleman Hawkins. Del secondo personaggi del calibro di John Coltrane, Ornette Coleman, Miles Davis e Archie Shepp.
La dialettica artistica che nacque in quegli anni tra le diverse generazioni di musicisti fece di quell’epoca una delle stagioni più entusiasmanti nella storia del jazz. Una stagione che Polillo, con le sue immagini suggestive e potenti, ha raccontato per intero.
Queste esperienze sono confluite in un libro fotografico di ritratti dei grandi nomi del jazz degli anni 60: Swing, Bop & Free – Il jazz degli anni ’60 (2006).
Nel 1974 Roberto Polillo abbandonò la fotografia per dedicarsi all’attività professionale e universitaria.
Trent’anni dopo, a partire dal 2006, decise di riprendere fotocamera e ottiche, impegnandosi nella fotografia fine-art ed esplorando una tecnica particolare di ripresa digitale, detta Icm (Intentional Camera Movement). Nel 2016 ha pubblicato il libro fotografico Visions of Venice.
Le sue foto sono state esposte in oltre 20 mostre personali. Le più importanti sono state quelle realizzate a Siena nel 2003 (diventata permanente) e nel 2007 con la Fondazione Siena Jazz, dove è stato costituito un Centro Nazionale Studi sul Jazz intitolato proprio a suo padre Arrigo Polillo. Nel 2011 una sua mostra dal titolo “Roberto Polillo. Jazz ‘60” è stata ospitata in uno dei templi della musica milanese: l’Auditorium di Milano – Fondazione Cariplo sede dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. E infine dal 29 marzo al 1° maggio 2014 una nuova selezione di immagini del suo archivio è esposta all’interno della mostra multimediale “Lo spettacolo del Jazz” a cura di Francesco Martinelli e allestita negli spazi delle Quam (Quadrerie del Monastero) di Scicli (Ragusa).
A Chiasso è in corso la mostra “Un secolo di jazz, la creatività estemporanea“, che celebra il centenario del primo disco di jazz. Sono esposte 300 cover, manifesti, libri, riviste, grammofoni dell’inizio del 900, spartiti, epistolari, fotografie, ecc. Oltre a 26 fotografie di Polillo dei grandi del jazz degli anni ’60, si possono ammirare numerosi documenti tratti dalla corrispondenza del padre Arrigo con personaggi del jazz, a partire dagli anni ’50.

La galleria Quarenghicinquanta è a Bergamo in via Quarenghi, 50 (interno cortile). Per avere ulteriori informazioni inviare un’e-mail a quarenghicinquanta@gmail.com

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