• Abbonati
lunedì
19
Settembre
venerdì
30
Settembre

Integrazione, disabilità e cyber-bullismo: a Loreto in scena “Il teatro per il sociale”

Evento Terminato

lunedì
19
Settembre
venerdì
30
Settembre
  • DOVE
  • CONTATTI
  • CONDIVIDI

Dalla collaborazione tra due cooperative, nascono 4 appuntamenti con il teatro di qualità che affrontano tematiche sociali offrendo alla città momenti di riflessione e cultura da condividere.
Prende il via il 19 settembre il progetto realizzato da Pandemonium Teatro e Il Solco Società Aperta, dal titolo “Il teatro per il sociale. La società per il teatro”: una rassegna di teatro sociale d’arte nata con l’obiettivo di indagare alcuni temi del vivere contemporaneo, comprenderli e farne linguaggio comune.
L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione di un’importante rete di Imprese Sociali e un Organismo teatrale, rappresenta lo sforzo e l’ambizione che Pandemonium Teatro mostra da diversi anni nel voler sviluppare sempre più il dialogo tra cultura e sociale per rivolgersi alle famiglie, alle scuole e alle nuove generazioni.
La rassegna, che presenta quattro appuntamenti nel mese di settembre, porterà in scena una ragazza vittima di cyber-bullismo, una nidiata di anatroccoli fragili, diversi e unici, due ballerine dalla pelle diversa, un travolgente attore down, che faranno toccare con poesia, la vita di ogni giorno.
Il linguaggio immaginifico della fiaba e del racconto diventa uno strumento efficace di trasferimento dei saperi e di presa di coscienza rispetto ad argomenti quali la fragilità, le minoranze, le emergenze sociali, la disabilità e l’integrazione. E in tutto questo, l’espressività del corpo appare più che mai efficace nella sua immediatezza, anche per i più piccoli, come è stato sottolineato da Mario Ferrari, direttore di Pandemonium Teatro, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta venerdì 16 settembre alla sede di Confcooperative a Bergamo.
Ecco il cartellone.

– Lunedì 19 settembre alle 17 la compagnia teatrale Stilema porterà in scena “I brutti anatroccoli – Una fiaba per parlare di diversità”, liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen. Di e con Silvano Antonelli.
Essere uguali. Essere diversi. Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”? Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’… chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante. Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire. Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.
La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona.

– Domenica 25 settembre alle 16.30 sarà la volta di “QB Quanto Basta”, a cura di Biancanera, spettacolo di teatro-danza per due danzatrici: una bianca, una nera.

Lo spettacolo invita a riflettere sulla reciprocità del sentirsi diversi, indicando l’ascolto e il confronto come pratiche capaci di ridurre la diffidenza e facilitarela comunicazione. Uno spazio vuoto che viene abitato da ombre nere sul telo bianco. Le ombre diventano corpi in cui nero e bianco s’incontrano. Durante l’incontro lo spazio si riempie di oggetti, colori, suono, movimenti, che danno forma ai rispettivi mondi di appartenenza. Biancanera sceglie la danza e l’azione scenica per rappresentare il dialogo come interazione tra corpi che si esplorano a distanza, si attraggono, si respingono e infine entrano in contatto, marcando nella fisicità la differenza e nell’azione la possibilità di una relazione.
Tutto comincia e finisce con uno sguardo, inizialmente diffidente, poi curioso e infine complice e giocoso, a sottolineare la possibilità di vivere con leggerezza le differenze.
Testo, coreografia e regia sono di Maria Ellero; in scena Bintou Ouattara e Alice Ruggero; musiche originali composte ed eseguite da Dialy Mady Sissoko (kora e voce), Sergio Altamura (chitarra e voce), Abdou Mbaye (tama e djembe), Tommy Ruggero (batteria e dum dum), registrate e mixate da Roberto Rettura/Lo Studio Spaziale; disegno luci a cura di Massimiliano Masserelli.

– Infine, venerdì 30 settembre alle 21 la rassegna si concluderà con “Elea Espressione Libera Artistica”, a cura di Webulli, teatro e video per parlare di cyberbullismo.
Il bullismo a scuola c’è sempre stato. Non è una novità. Anche il bisogno di farsi notare, di raccontarsi, è sempre stato insito negli adolescenti. Ma come sono cambiati oggi questi fenomeni tra social network, rete e nuove tecnologie? Una volta si rischiavano le botte, a scuola si poteva essere esclusi dal gruppo dei “più fighi” e in classe si sopportavano prese in giro e soprannomi che segnavano, a volte quasi per tutta la vita. I diari segreti, le dediche sui quaderni, i bigliettini passati di mano in mano erano i mezzi che raccoglievano i pensieri più nascosti e reconditi dei giovani. Oggi, gli “schiaffi” sono diventati intangibili, sono video pubblicati online, messaggi anonimi, foto rubate, false identità. Fisicamente fanno meno male, ma moralmente quanto feriscono? Oggi, le confessioni più personali e intime e la propria immagine sono sventolati sul web senza alcun tipo di filtro, sotto gli occhi di tutti e, a volte, senza consapevolezza delle conseguenze che possono provocare. WEBulli indaga, attraverso un linguaggio comico-grottesco, gli attuali fenomeni del cyberbullismo e del sexting, ossia gli atti di bullismo e molestia e lo scambio di contenuti espliciti di carattere sessuale effettuati tramite i nuovi media digitali come email, sms, chat, blog, cellulari, social network e siti web.
Il video si incrocia con il teatro diventando elemento fondamentale in scena, fungendo da scenografia, da scansione temporale degli eventi e da parte integrante della narrazione.
Uno spettacolo di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi; supervisione drammaturgica e registica di Renata Ciaravino; video di Elvio Longato; tecnico Marco Grisa.

Tutti gli spettacoli si terranno all’Auditorium del Centro Sociale del quartiere di Loreto (Bergamo – Largo Roentgen).
Il biglietto di ingresso è di 2 euro e la prenotazione è obbligatoria telefonando al numero 035.235039.
Le prenotazioni si ricevono telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.

segnala il tuo evento gratuitamente +

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI