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Il Cai Valbrembana celebra il quarantesimo della ricostruzione del Tribulino della Guazza

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Il Cai della Valbrembana celebra il 40esimo della ricostruzione del Tribulino della Guazza, luogo-simbolo per la storia del paese. Per l’occasione, domenica 19 giugno alle 10.30 viene celebrata una messa nella cappelletta della Guazza con il coro Voci orobiche di Casnigo.
Il Tribulino si trova a 1.280 metri di altitudine tra la Val Fada, poco a destra per chi sale, e la Val Groaro, più a sinistra. La località è indicata in antichi documenti col nome di “Piazza Barile” probabilmente dovuto alla presenza di uno stagno profondo tuttora ben evidente, anche se ormai colmato dai detriti e dalla vegetazione.
Le origini della santella sono antiche: la credenza di vecchi alpigiani, non confortata da documenti noti, la faceva risalire addirittura al ‘300, mentre fonti documentali comunali ricollegano la riedificazione proprio al 1765. Il vecchio Tribulino andò in disuso intorno agli anni ’20 e completamente dimenticato fino al 1974, quando alcuni amici ne rivennero i pochi ruderi rimasti ormai coperti dalla vegetazione. Esplorarono nelle macerie e si riproposero di ricostruirla.
Sottoposero l’iniziativa al Consiglio della Sottosezione CAI Valgandino il quale fu bel lieto di assumerne il patrocinio. I lavori di scavo portarono in evidenza fondazioni certamente più antiche rispetto alla rifondazione del 1765, avvalorando l’ipotesi di un preesistente manufatto di epoca trecentesca.
Il 21 marzo 1975 Mons. Alessandro Recanati, allora prevosto di Gandino, benediva la posa della prima pietra. Per l’accesso ai tanti lavoranti volontari si ripristinarono alcuni sentieri ormai abbandonati, ed in particolare quello che sale sul margine sinistro della Val Groaro (segnavia CAI nr. 549) e quello pressoché pianeggiante proveniente dal Monte Farno.
Il 26 settembre 1976 alla presenza di una moltitudine di amici e simpatizzanti (circa mille persone) veniva inaugurato il nuovo Tribulino dedicato ai Caduti della Montagna e re-intitolato alla Madonna del Carmelo, con l’affresco sopra il piccolo altare, opera del pittore Ignazio Nicoli, morto nel 1989.

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