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Gianluigi Trovesi suona col suo Quartetto Orobico al Dieci 10 di Grassobbio

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Dopo aver inaugurato l’International Jazz Day con le Fiabe in Musica a Nembro all’inizio di aprile e aver viaggiato in lungo e in largo l’Italia e l’Europa nelle ultime settimane, Gianluigi Trovesi torna a suonare in terra orobica con la sua musica e soprattutto con il gruppo che attualmente meglio rappresenta lo stato dell’arte della sua ricerca. L’appuntamento è giovedì 11 maggio al Dieci10 di Grassobbio alle 21 in via Matteotti 43.

Si tratta dell’Orobic Quartet in versione ufficiale con Vittorio Marinoni alla batteria, Paolo Manzolini alla chitarra, Marco Esposito al basso oltre a Trovesi ai clarinetti contralto, piccolo e il sax alto. Presenta l’ultimo disco concluso proprio in questi giorni nello studio preferito dall’ECM a Cavalicchio in provincia di Udine dal titolo Mediterraneamente. Le idee partono quasi sempre da lui, il grande saggio del jazz italiano, e, a maggior ragione, proprio lui ha dentro di sé questo spirito mediterraneo che è uno dei tratti caratteristici del gruppo. È curioso pensare che quattro musicisti del profondo nord d’Italia scelgano delle danze del sud, come la tarantella di Napoli e della Puglia, come stimolo della propria musica. Ma cosa significa esattamente oggi essere mediterranei? Sicuramente avere un approccio melodico, in cui emerge la qualità del suono di Trovesi al sax contralto o al clarinetto piccolo e contralto. Bastano le note di una melodia leggermente variata per raccontare una storia. È già tutto lì dentro. Un secondo aspetto è il ritmo, quasi sempre interpretato dalla sensibilità onnivora di Vittorio Marinoni che parte dalle danze del nostro sud, per attraversare l’oceano, toccando l’Africa, il sud e centro America, sporcandosi col groove di NY e tornare nuovamente a Bergamo nel giro di poche battute. Mediterraneo è un paesaggio chiaro e limpido come il fraseggio della chitarra di Paolo Manzolini, talvolta turbato da attimi di follia musicale che contrastano la bellezza della melodia pura di Trovesi. Spesso si invertono i ruoli con Trovesi in veste di folletto free con quel linguaggio parkeriano filtrato dalle lenti deformanti di Dolphy e Ornette. Mediterraneo è il blu profondo, uguale sulle coste dell’Africa o al largo della nostra penisola, un continuum cromatico. E proprio blu e blues sono i pedali del basso di Marco Esposito. Pedali ritmici e armonici che creano le fondamenta di una architettura musicale certa e definita che sembra talvolta piegarsi sotto la furia del maestrale creativo di Trovesi. Ma poi si rialza ancora più suadente con quel canto mediterraneo di grande bellezza e vitalità.
Per prenotazioni telefonare al numero 366 9738951.

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