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“Diario ultimo”, presentazione del libro postumo di Elena Clivati Milesi

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Sabato 21 gennaio alle 16 alla sala Capitolare del convento di San Francesco a Bergamo si terrà la presentazione di “Diario Ultimo”, edizioni El Bagatt, Bergamo. Il libro postumo di Elena Clivati Milesi è curato da Mimma Forlani, che è autrice anche dall’introduzione al volume.
All’incontro interverranno Giulio Orazio Bravi, Umberto Zanetti, autore della post-fazione, gli artisti Francesco Coter, Alfa Pietta, Pierantonio Volpini i cui disegni arricchiscono e amplificano la risonanza poetica del volume. Aide Bosio darà voce ai versi dell’amica Elena. Coordinerà la direttrice di Fondazione Bergamo nella storia, Roberta Frigeni.
Dopo la presentazione è previsto un momento conviviale al museo Cividini, atelier dell’artista Pierantonio Volpini, editore del volume che vede la luce grazie al contributo della Cooperativa Città Alta.
“Diario ultimo” è il racconto poetico dell’ultimo tratto di strada di una donna che non si fa nessuna illusione di fronte alla morte annunciata. Elena, come l’imperatore Adriano, protagonista del romanzo Mémoires d’Hadrien di Margherite Yourcenar, ha voluto “mourir les yeux ouverts”, annotando con puntualità, ironia, compassione le trasformazioni che il suo corpo subiva con l’avanzare della malattia: il cancro che ella chiamava familiarmente K, rimandando in un gioco personalissimo alla musica di Mozart. Nell’ultimo agone, Elena ha tratto la sua forza dal coraggio con il quale ha sempre affrontato la vita, dalla fede – il diario inizia infatti con una preghiera a Maria Ausiliatrice – e dalla compassione nei confronti di se stessa e degli altri – i molti altri, incontrati nella vita e nei corridoi dei numerosi ospedali e case di cura che ha conosciuto fino al giorno in cui è ritornata a morire nel suo letto situato nella soffitta, ricordo di una vita da bohème, vissuta nel fervore artistico, alimentata dall’amore tra lei e il pittore Giuseppe Milesi.
Il racconto poetico si situa nella tradizione inaugurata dal poeta francese Charles Baudelaire che affidò alla poesia il compito “di impastare il fango per trarne dei fiori” e vuole anche essere un ultimo gesto d’accompagnamento affettuoso di alcuni amici, in accordo con la famiglia Clivati, e a nome dei molti altri, legati d’affetto, di amicizia e di stima per la poetessa che voleva essere chiamata semplicemente “poeta”. A oltre un anno della sua morte, a pochi giorni del suo compleanno (Elena era nata il 23 gennaio 1926 a Villa d’Adda), a tredici anni dalla presentazione del volume Elena Milesi: Città Alta e altri luoghi della sua poesia, (terzo della collana “Personaggi di Città Alta”, scritto da Mimma Forlani, pubblicato dalla Civica Biblioteca A. Mai), gli amici rivivranno il ricordo della felicità che illuminava gli occhi profondi di Elena quel 17 gennaio 2004 e dilagava nel salone Furietti. Allora Elena si consegnava per la prima volta al pubblico nella sincerità della sua vita interiore, come lo fa nella sue ultime drammatiche poesie che saranno lette e commentate il 21 gennaio nella sala capitolare del Museo Storico dove, grazie al potere trasfigurante dell’arte, Elena ritornerà a dirci che la vita, nonostante i molti dolori che ha attraversato, deve essere sempre vissuta pienamente, come lei ha fatto, senza rinunciare alla propria dignità, mai dimenticando il proprio valore e umano e poetico.

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