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Art up, all’Ubi esposta la tela “Mosso in blu e nero” di Rino Carrara

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Sarà una tela di Rino Carrara l’opera protagonista del progetto “Art up” nel mese di luglio. Si tratta di “Mosso in blu e nero n. 291, 1988”, che sarà esposta nell’atrio della sede Ubi Banca di Bergamo in piazza Vittorio Veneto, 8 dal 1° al 31 luglio.

“Art Up” è un’iniziativa di carattere culturale promossa da Ubi Banca che dal 2014 consente di rendere visibili al pubblico il proprio patrimonio artistico con esposizioni mensili di un’opera d’arte diversa facente parte della collezione dell’istituto.

Non una semplice presentazione, ma un vero e proprio “invito” alla lettura e alla fruizione tramite schede storico-critiche illustrate e collezionabili, realizzate per l’occasione dallo storico dell’arte Enrico De Pascale, curatore responsabile della collezione. Con il progetto Art up vengono così rese visibili capolavori d’arte antica e contemporanea normalmente “inaccessibili” perché ubicate negli uffici, nelle filiali, nei caveaux della banca.

La collezione, che assomma diverse centinaia di lavori di età compresa tra il XIV e il XXI secolo (dipinti, sculture, disegni, fotografie, stampe, ecc.), si è formata nel corso di quasi centocinquant’anni, intrecciando le proprie vicende con quelle della banca stessa, fondata nel lontano 1869. Una raccolta ampia e variegata capace di coniugare l’attenzione per la produzione artistica locale e nazionale – da Baschenis a Fra’ Galgario, da Piccio a Manzù, da Ghirri a Boetti – con l’interesse per le proposte più sperimentali della scena internazionale: da Kapoor a Buren, da Armleder a Gillick, da Halley a Yan Pei Ming. Una varietà di opzioni linguistiche ed espressive che è frutto di precise scelte collezionistiche orientate a rappresentare al meglio il complesso e articolato panorama della cultura artistica passata e contemporanea.

“Nel mese di luglio viene proposto il settimo appuntamento del progetto Art Up 2017, che ha preso avvio nel 2014 – dichiara Luca Gotti, responsabile della macro area territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di Ubi Banca –, con l’esposizione di un’opera di Rino Carrara (Bergamo, 1921 -2010) dal titolo “Mosso in blu e nero n. 291”, tela che risulta emblematica della fase più apprezzata dell’artista, quella in cui abbandona i tradizionali strumenti del dipingere e identifica nel recupero della manualità artigianale un nuovo linguaggio come possibile via di salvezza per l’artista e per l’uomo; inizia così la storia dei fili, intessuti e trapunti su tele dalle grandi campiture monocrome”.

Rino Carrara
Mosso in blu e nero n. 291, 1988
(trapunto filo di cotone blu e nero, tela blu mossa – cm 100 x 100)
L’opera è emblematica della fase più apprezzata dell’artista, che ha inizio nella seconda metà degli anni Sessanta dopo la stagione informale. Influenzata dalle ricerche spazialistiche del periodo, la svolta di Carrara porta ad una considerazione del quadro come un luogo di accadimenti minimali e antinarrativi in cui i fili esprimono al tempo stesso tensioni dinamiche e orientamenti strutturali. La reiterazione di fili-segni paralleli secondo diramati percorsi che si incrociano nello spazio può essere intesa come una sorta di scrittura di qualità musicale, che anima la composizione nella duplice strutturazione della melodia (orizzontale) e dell’armonia (verticale). L’opera realizza anche l’obiettivo di assumere nel linguaggio “colto” dell’arte una tecnica artigianale antica e sapiente quale quella sartoriale.

Rino Carrara (Bergamo, 1921-2010)
Dal 1947 è a Milano dove frequenta Fontana, Castellani, Manzoni. Partecipa a numerose mostre collettive e tiene personali alla galleria Totti di Milano (1957) e alla Pater (1958 e 1959) presentate da Emilio Tadini e Franco Russoli. Nel 1959 partecipa all’ultima edizione del Premio Bergamo e negli anni seguenti alla XXI Biennale Nazionale di Milano e al Premio Michetti. Negli anni Sessanta abbandona l’informale per sperimentare nuove pratiche operative che valorizzano la manualità artigianale; inizia a produrre grandi tele monocrome intessute con fili di cotone e seta. Nel 1998 una sua antologica è allestita alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo a cura di Vittorio Fagone. Nel 2001 è stato insignito del Premio Ulisse dalla provincia di Bergamo.

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