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All’ex carcere di Sant’Agata in scena “Odisseo – Il folle volo”

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Dal 21 al 24 luglio all’ex carcere di Sant’Agata a Bergamo (Città Alta) va in scena lo spettacolo teatrale “Odisseo – Il folle volo”. L’esibizione viene proposta alle 20, 20.40 e 21.20.
Le repliche dello spettacolo sono a numero chiuso. Per avere ulteriori informazioni e per prenotarsi telefonare al numero 347.1795045 oppure inviare un’e-mail a info@teatrodesidera.it.
Il biglietto è di 7 euro e il pubblico è invitato a presentarsi 10 minuti prima dello spettacolo.
Un canto polifonico, come di moderni aedi, compone i contorni di Odisseo, presenza cardine della composizione omerica. Odisseo è protagonista anche nell’assenza: meta delle ricerche di Telemaco, cardine dell’attesa di Penelope, centro dei racconti dei compagni e del mondo femminile da lui vissuto. Dal momento in cui Odisseo abbandona l’isola di Ogigia a quello in cui recupera il suo regno, sono narrati quaranta giorni d’azione, ma nove anni sono evocati dai racconti dell’eroe. Si racconta molto più di quello che si vive. Dopo aver riabbracciato suo figlio e aver compiuto la vendetta contro i Proci, che usurpavano la sua Itaca, Odisseo riabbraccia Penelope, ma conosce già il suo destino: una nuova partenza. Destino rinnovato e ampliato nelle visioni successive di Dante e Pascoli. Odisseo narra le proprie avventure alla moglie che giace accanto a lui: questo l’inizio del racconto. Non solamente eroe dell’ingegno, della menzogna, della generosità o simbolo dell’amor patrio, ma un archetipo di uomo che, come un rinnovato Prometeo, pecca scientemente di hybris per eccesso di coraggio, deriva della superbia e fame di conoscenza.
Di Omero si mette in dubbio la sua reale esistenza, e la critica suggerisce che nel suo nome si siano raggruppati i racconti epici di molti aedi. La regia rende manifesta la frammentarietà di quest’opera: più narratori racconteranno Odisseo e le sue avventure. I personaggi hanno la possibilità di narrare la propria versione dell’episodio che li vede protagonisti. Come i poeti omerici erano liberi di interpretare i temi a proprio gusto, attingendo dalla propria vita e dalla propria fantasia, i testi sono stati scritti dagli attori durante un laboratorio di improvvisazione drammaturgica. Un viaggio che si può comporre attraverso i piani delle ex carceri: chi ascoltare, quale storia seguire, diventando protagonista della propria personale Odissea. Nei diversi piani vengono affrontati cinque grandi temi dell’eroe omerico: ritorno imprese, amori, oblio e partenza. Un viaggio che, come nel destino del protagonista, riparte più volte ogni sera e sempre in modo diverso: i protagonisti stessi si scambiano ad ogni replica le storie.
Lo spettacolo vede in scena Tiziano Ferrari e Roberta Agazzi, Serena Branchini [ Serena Variabile ], Marco Colonetti, Filippo Erli, Daniela Ghezzi, Gianluca Licata [ Un Poffo ], Francesca Locatelli, Irene Maria Bernadette Mannino, Leo Gianni Taddeo Merati, Barbara Pelizzoli, Gianluca Piretti, Stefano Redondi e Carla Rodigari. Accanto a loro, le danzatrici in scena sono Caterina Baroni, Lucilla Codazzi, Monica Dolci, Carmela Soldani, Cristina Tebaldi e Sylvie Zenoni.
I costumi sono a cura di Chiara-luna Mauri, trucco di Barbara Galeotti, musiche originali/ambienti sonori Olmo Chittò, clavicembalo Federico Caldara, luci/tecnica/scene Pietro Bailo, movimenti scenici/coreografie Martine Bucci, regia Tiziano Ferrari e Lucia Menegazzo.
L’iniziativa rientra tra le proposte della rassegna “DeSidera teatro festival”. A margine dello spettacolo è possibile visitare “Dare coraggio”, mostra a cura di Giuliano Zanchi inserita nell’ambito delle celebrazioni di Sant’Alessandro. Quattro artisti bergamaschi espongono in quattro rispettive celle la propria installazione. In un luogo che porta con sé la memoria di vite sospese dalla reclusione e sottratte alla normale vita sociale si ospita una riflessione sul coraggio, pensato come la spinta che la speranza offre a ogni essere umano, soprattutto quando le circostanze della vita sembrano contraddire sogni, aspettative, desideri, ma anche semplicemente la giustizia delle cose. Il coraggio è dunque “virtù” particolarmente necessaria in questo frangente storico in cui la vita sociale è attraversata da tangibili inquietudini che tendono a scoraggiare l’esistenza di tutti.
L’esposizione è aperta dal 15 luglio al 18 settembre sabato e domenica dalle 10 alle 22 (chiusa il 13 e 14 agosto). Giovedì 25 agosto alle 18 si terrà la presentazione del catalogo.

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