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Alla Tadini in esposizione la pergamena di Pandolfo III Malatesti

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Dal 7 maggio al 4 giugno alla biblioteca all’interno della Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere sarà allestita una mostra dal titolo “Il privilegio ritrovato – Lovere 1409-2017 – Il ritorno della pergamena di Pandolfo III Malatesti dall’Archivio di Stato di Roma”.

L’inaugurazione si terrà sabato 6 maggio alle 18.15, all’interno di una giornata di studi a tema. Nei giorni seguenti si potrà visitare da martedì a sabato dalle 15 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Domenica 7 maggio e domenica 4 giugno l’accademia Tadini e la mostra avranno ingresso gratuito. Per la prenotazione di visite guidate o di aperture in orari diversi da quelli previsti contattare l’Accademia Tadini all’indirizzo direzione@accademiatadini.it

In esposizione la preziosa pergamena oltre ad altri importanti pezzi quali la copia del 1410, la trascrizione ottocentesca di Don Rusticano Barboglio e altri manoscritti che parlano del privilegio e della vicenda. I pezzi provengono dall’Archivio di Stato di Roma, dalla biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo e dalla biblioteca Marinoni presso la Biblioteca comunale di Lovere.

Come raccontato da Gabriele Medolago, curatore della mostra, il privilegio rilasciato da Pandolfo III Malatesti (1370-1427), signore di Fano (1385-1427), Brescia (1404-1421) e Bergamo (1408-1419), il 26 novembre 1409 concesse un ampio privilegio alle Comunità di Lovere e della Costa (sostanzialmente Costa Volpino) per acquisire anche questi territori al suo dominio.

I Loveresi, ghibellini e filoviscontei, erano tutt’altro che favorevoli alla dominazione di Pandolfo e il privilegio fu un modo per ingraziarseli. L’accordo non durò molto e già nel 1413 i Loveresi ed i Camuni si ribellarono a Pandolfo che nel seguente 1414 costituì un “esercito contro Lovere e Val Camonica”, prese con la forza il paese, ne scacciò gli abitanti e lo divise in due, cedendolo agli abitanti di Val Seriana Superiore ed a quelli di Castro. I Loveresi poterono tornare nelle loro case solo dopo la caduta di Pandolfo, nel 1419-1421.

Il documento originale, conservato a Lovere, venne alienato nel XIX secolo e da allora se ne erano perse completamente le tracce e si pensava fosse andato perduto. Il suo testo era noto solamente attraverso due copie, una del 1410 ed una della prima metà dell’ ‘800. Durante recenti ricerche all’Archivio di Stato di Roma è stato fortunatamente ritrovato insieme con numerose altre pergamene loveresi. Da allora sono iniziati ulteriori studi che hanno portato a scoprire come queste pergamene fossero state vendute ad un antiquario di Bergamo e passate successivamente in mano ad un collezionista e studioso romano, Costantino Corvisieri, e poi acquistate dal Ministero della Pubblica Istruzione e conservate nell’Archivio di Stato di Roma.

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